Quello che odio di più dell’Italia, e in questo caso Milano non fa eccezione, è che non si è mai conseguenti. Succede una cosa, ci si aspetta una reazione. E poi tutto rimane là, non accade nulla. La politica in questo è tremenda. Muoiono decine di persone sul ponte Morandi. Va punito chi ha fatto i lavori, revocare le concessioni eccetera. E’ passato più di un anno, e nulla è successo, salvo gli italiani che si sono messi, nella ricorrenza, tutti sulla spiaggia a tenersi per mano. Quello è un esempio macro, e lontano. Poi c’è la politica spicciola. A Milano i Verdi attaccano la maggioranza, della quale fanno parte, dicendo che il sindaco deve chiedere scusa per gli alberi tagliati dal Politecnico (fa già ridere così, è come se mi chiedessero di scusarmi perché il vicino parcheggia male davanti al mio garage). Il sindaco risponde, in buona misura, chiedete scusa voi perché siete il partito del no. La conseguenza logica è: comunicato stampa che annuncia l’uscita dei Verdi dalla maggioranza. Invece zero. Nulla. Magari qualcosa succederà, ma non si sa. Terzo caso: durante le feste Paola Bucci Buccianti, l’assistente del gruppo Milano Progressista, ovvero gli ex pisapiani, scrive due post su Facebook nei quali dapprima augura ai 50 italiani più ricchi d’Italia (imprenditori come l’ex martinitt, ovvero trovatello, Delvecchio) un buon Natale da Bastardi e affamatori. E poi fa un post nel quale definisce Israele feccia. Scoppia la polemica. La Buccianti viene punita, richiamata, le viene fatto notare l’errore dai suoi capi, ovvero i consiglieri di Milano Progressista? Non è dato saperlo. David Gentili, che si riempie la bocca con la trasparenza, essendo peraltro il presidente della commissione antimafia, non risponde alle telefonate perché prima vuol sapere le domande che gli potrebbero essere rivolte. Sia mai che qualcuno gli possa chiedere, senza preavviso, se è tutto passato in cavalleria e che cosa pensa lui, magari, di Israele e pure dei ricchi d’Italia. Lo facciamo qui, pubblicamente. Tanto per non lasciare che – almeno sui casi più vicini a noi, meno drammatici della guerra e di un ponte caduto – tutto finisca nel dimenticatoio.