Non ce l’ha fatta Cristian Di Marco, il 43enne artigiano di San Giorgio (Mantova) vittima di un malore che lo aveva colpito subito dopo l’arrivo con la famiglia, il 18 dicembre scorso, alle Barbados per una vacanza. L’uomo è morto ieri pomeriggio. Inutile la colletta di parenti e amici per raccogliere velocemente fondi per il trasporto in Martinica dove si sarebbe tentato un disperato intervento al cervello. Secondo i familiari, al 43enne nel paese caraibico non è stata assicurata tutta l’assistenza medica necessaria; per questo hanno chiesto l’autopsia, ma per un caso di morte naturale come è stata archiviata dai medici locali quella di Cristian, per le autorità del posto non è necessaria. “La faremo in Italia” ribattono. L’uomo, secondo le testimonianze degli amici, era partito dall’Italia già con male alla testa, alla schiena e ad un orecchio. Una volta arrivato a Barbados le sue condizioni si sarebbero aggravate nonostante avesse tentato di curarsi assumendo antinfiammatori. Tra il 22 e il 23 dicembre scorso si era rivolto al locale pronto soccorso dove, secondo i familiari, appena ricevuta una dose di cortisone, è entrato in coma. Due giorni dopo i medici decretavano la morte cerebrale, “ma senza effettuare una tac – accusano i familiari – e solamente in base ad una visita neurologica e agli esami del sangue”. Nella cartella clinica, ottenuta dopo varie peripezie e grazie all’intervento di un medico mantovano, si avanzano due ipotesi all’origine del malore dell’artigiano: meningite o cocktail di farmaci. Ritenuto trasportabile, per Cristian scattava la gara di solidarietà per superare anche l’altro problema che, nel frattempo, si era sovrapposto, quello delle ingenti spese per il trasferimento sanitario in Italia a bordo di una aeroambulanza, non coperte da alcuna polizza assicurativa. In un giorno gli amici sono riusciti a raccogliere 125mila euro, la somma sufficiente per organizzare il rientro. Ma il cuore di Cristian si è fermato ieri.