Il codice di procedura penale vieta questo tipo di fotografie – per esempio un fermato dietro le sbarre – ma la polizia locale di Opera (Mi) forse pensa che il suddetto codice non valga se sei nero. E così ecco che lo scatto ad uso Facebook del trofeo va on line, sulla pagina del corpo della polizia locale, salvo poi essere rimossa. Il trofeo non è nemmeno un pericoloso mafioso ricercato da decenni e gli eroi che lo hanno sbattuto dietro le sbarre hanno dimenticato di ripassare il codice. Il fermato è un nigeriano di 35 anni che infastidiva i clienti del mercato del sabato per il quale è stata formalizzata un’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Una volta pubblicata la foto si è scatenata la solita guerricciola di commenti: da chi auspicava pene durissime per il disturbatore di massaie al mercato a chi si indignava per la pubblicazione della foto. Fino alla rimozione del post su disposizione del sindaco, Antonio Nucera, a capo di una coalizione di centrodestra mentre il vicesindaco e assessore alla sicurezza, Ettore Fusco, ha anche condiviso la foto sul suo profilo. Ormai però la foto in posa con nero dietro le sbarre era diventata notizia. Ah no: ”speculazione giornalistica”, per dirla come il vicesindaco, Ettore Fusco, noto nelle redazioni per inviare comunicati stampa roboanti ogni volta che i suoi eroi in divisa riescono a fare qualcosa che vada oltre le multe per divieto di sosta.