Sondrio: razzismo in ospedale, “una scena penosa”. Insulti a chi ha denunciato

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Francesca Gugiatti

Si svolgono venerdì alle 10, a Sondrio, i funerali della piccola Mistura, la bimba nigeriana di 5 mesi morta al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sondrio dove era arrivata sabato mattina in arresto cardiocircolatorio. Procura e Carabinieri stanno svolgendo accertamenti sul decesso della piccola che, in base alla prima “lettura” dell’autopsia, sarebbe riconducibile alla sindrome nota come “morte in culla”. Intanto Francesca Gugiatti, 25 anni, consigliere comunale di minoranza a Sondrio e maestra in una scuola primaria del capoluogo valtellinese, che ha denunciato le frasi razziste rivolte all’indirizzo della giovane mamma straziata dal dolore da parte di più di una persona in attesa al pronto soccorso, continua a ricevere critiche e insulti di ogni tipo. Francesca Gugiatti, come ribadisce lei stessa oggi al quotidiano La Provincia di Sondrio, sabato è stata a lungo al pronto soccorso, dove si era era recata per dei dolori addominali, e per tutta la mattina e fino a metà pomeriggio ha sentito pronunciare i commenti di stampo razzista diventati un caso nazionale. Commenti iniziati quando la mamma nigeriana, appreso della morte della figlia, si è gettata a terra urlando in un corridoio vicino alla sala d’attesa così come la cugina che era con lei. ”Un signore ha aperto la porta che si affaccia sul corridoio – racconta la donna alla Provincia di Sondrio – e poi ha riferito quello che ha visto. Ecco, i commenti sono iniziati lì”. Certo non tutti si sono espressi in quei termini, precisa Francesca Gugiatti – ma le espressioni di disprezzo e di derisione, continua Gugiatti – in una sala d’attesa con una decina di persone, sono state pronunciate da più di un presente. “Solo nel pomeriggio, alla notizia della morte della bimba, chi ha detto quelle frasi si è zittito”. Sempre La Provincia riporta anche le dichiarazioni del direttore del Pronto Soccorso, Raniero Spaterna, che racconta l’emergenza di sabato: “Abbiamo fatto tutto il possibile, è stato un dramma umano che ci ha toccato tutti”.

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