Sequestrati 120 immobili a imprenditore “caporale” [Video]

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120 immobili tra Milano, Lodi, Brescia, Torino, Genova e altre città sono stati sequestrati  ad un imprenditore della logistica,  accusato, oltre che di frodi fiscali e riciclaggio, anche di sfruttamento del lavoro, in particolare di ‘caporalato’ nel facchinaggio. Lo ha deciso la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, su richiesta dei pm Bruna Albertini e Paolo Storari e i sequestri sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza di Pavia.All’uomo,  63 anni, residente in Svizzera e già ai domiciliari, come si legge nel provvedimento della Sezione misure di prevenzione, è stato contestato dai magistrati di Pavia di essere stato a capo, tra il 2012 e il 2018, di un “network di consorzi e cooperative”, attraverso il quale avrebbe anche “reclutato manodopera in condizioni di sfruttamento”, approfittando dello “stato di bisogno dei lavoratori, tenuti costantemente sotto la minaccia di perdere il lavoro”. Operai che dovevano accettare condizioni diverse rispetto ai contratti collettivi nazionali su turni, ferie e gestione dei riposi. L’uomo gestiva un importante polo logistico attraverso una fitta rete di società cooperative a lui riconducibili utilizzando metodi che gliconsentivano, da un lato, di offrire ai propri committenti prezzi ben al di sotto di quelli dimercato e, dall’altro, di frodare il fisco. Nonostante vantasse un elevato tenore di vita con macchine di grossa cilindrata, cene nei ristoranti più prestigiosi di Milano, acquisti di gioielli e orologi, viaggi esclusivi, disponibilità di ingenti somme di denaro contante e di appartamenti in centro a Milano e nelle località sciistiche e balneari più prestigiose d’Italia, risultava non possedere nulla all’infuori del suo reddito.

Nelle ultime ore,  i finanzieri di Pavia in esecuzione della misura di prevenzione
emessa dal Tribunale di Milano stanno dando esecuzione al sequestro di centoventi tra
appartamenti di pregio finemente arredati, un villaggio turistico sul Lago di Garda,
autorimesse e terreni in Valle d’Aosta, Piemonte, riviera ligure di levante e in Lombardia,
nelle province di Milano, Brescia e Lodi. Gli immobili sono risultati a vario titolo nella
disponibilità dell’imprenditore, formalmente iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti
all’estero a Melide, sul lungolago di Lugano, ma di fatto domiciliato in provincia di Milano.

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