Borseggi in metropolitana, arrestata banda di bosniaci [VIDEO]

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Sono otto le persone destinatare di una misura di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Ieri, oggi, domani” realizzata dagli agenti della Squadra Mobile di Milano tra mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre. Sei sono stati arrestati, due sono irreperibili. Sono tutti cittadini bosniaci accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di borseggi a danno di turisti e passeggeri del servizio metropolitano milanese. Il gruppo, composto da tre uomini e cinque donne – più altri tre minorenni attualmente indagati -, tutti appartenenti alla famiglia nomade degli Omerovic, si spostava tra le principali città del nord Italia. Agli uomini spettava l’organizzazione logistica dei colpi da mettere a segno (individuare gli appartamenti dove risiedere, contattare gli avvocati in caso di arresto, ecc.), mentre le donne si occupavano della realizzazione materiale. In questo modo, la banda era riuscita a realizzare un business da 20/30 mila euro al mese con alcune ladre, particolarmente brave, capaci di rubare fino a 2500 euro in una sola giornata di borseggi. Cifre tali da permettere loro una vita di lusso tra auto di grossa cilindrata, case e appartamenti a Barcellona e gran premi di Formula Uno nel Principato di Monaco. A guidarli il 38enne Muharem Omerovic, noto anche come “Bimbo”, che in un’intercettazione telefonica spiegava ai sodali: “L’Italia è un Paese per gli zingari”. La frase faceva riferimento alle leggi che, per reati come il borseggio, permettono alle donne, in stato di gravidanza o con figli molto piccoli, di chiedere il deferimento della pena. Anche a fronte di reati ripetuti nel tempo o di un cumulo rilevante. E proprio di questo escamotage si servivano gli Omerovic che, stando a quanto intercettato dalla polizia di Stato, avevano l’abitudine di affidare i minori a babysitter sudamericane pagate con uno “stipendio” di circa 800 euro mensili. In caso di arresto, partiva subito un giro di telefonate e i figli venivano subito riportati alla legittima madre. Come capitato in passato quando all’ingresso della Questura di Milano venne lasciata una bambina in fasce figlia di una donna da poco fermata per un borseggio. Le indagini, che hanno permesso di individuare le basi logistiche (due case popolari occupate abusivamente in viale Famagosta e via Bolla) cui la banda si appoggiava quando operava a Milano, sono partite a fine 2017 dopo la denuncia di un uomo cui gli Omerovic estorcevano regolarmente denaro. “Se vuoi vivere a Milano, mi devi garantire 20 mila euro”, lo aveva minacciato Bimbo.Degli otto destinatari di ordinanza cautelare due risultano al momento irreperibili, mentre altri due (un uomo e una donna) sono stati rintracciati grazie alla collaborazione con la polizia spagnola e portoghese. (MiaNews)

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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