Sono oltre 32 mila i nuovi posti di lavoro tra Milano, Monza Brianza e Lodi nel mese di dicembre, secondo le previsioni delle imprese. Un ingresso su due di quelli attesi in Lombardia e una su nove circa in Italia. Tra questi ben 26 mila nuovi addetti lavoreranno nel settore dei servizi, tra commercio (oltre 5 mila e cinquecento, pari al 17,2%), servizi turistici, alloggio e ristorazione (3 mila, 10%) e trasporto, logistica e magazzinaggio (più di 2.800, 8,7%). Commessi, cuochi, camerieri ma anche fattorini, corrieri, addetti all’accoglienza, ristoratori sono infatti le professioni tradizionalmente più richieste nel periodo pre-natalizio. In generale, sul territorio il settore dei servizi assorbirà circa l’80% delle entrate di dicembre, contro una media nazionale del 75%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL.
Le entrate previste a dicembre per territorio. A Milano su quasi 28 mila nuovi ingressi oltre 22 mila saranno nei servizi (81%), in particolare nel commercio (4.500, 16,3% del totale), nella ristorazione, accoglienza e turismo (circa 3 mila entrate, 9,8%) e nel trasporto e magazzinaggio (2.470, pari all’8,9%). Sono poi 3.950 i posti previsti nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, 3.040 in quelli alle persone e 2.570 nei servizi avanzati. Oltre 5 mila addetti saranno richiesti nell’industria (19% del totale) e 2 mila nelle costruzioni (7,3%). A Monza Brianza su quasi 4 mila ingressi, 2.750 (70,3%) saranno nei servizi di cui 940 nel commercio, 390 in ristorazione e turismo e 220 nel trasporto e magazzinaggio. Sono 460 i posti previsti nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, 340 nei servizi alle persone, 260 nei servizi avanzati e informatici. L’industria peserà per il 30% circa e le costruzioni per il 6%. A Lodi su 690 entrate il 65,2% sono previste nei servizi (450 posizioni), soprattutto nei settori del commercio e dei trasporti (100 ognuno) e più di una su tre sarà nell’industria (240 posti, pari al 34,8%), specialmente quella meccanica ed elettronica e chimico-farmaceutica (7,2%). Vedremo poi, dopo Natale, quanti di questi posti erano stabili e quanti legati solo al periodo.