Furti auto nei parcheggi d’interscambio, arrestati due fratelli

0
737

Colpivano prevalentemente i parcheggi di interscambio delle stazioni della metropolitana come San Donato e Cascina Gobba. Qui, dopo aver individuato le vetture di loro interesse (Wolkswagen modello T-Cross e T-Rock, soprattutto), le portavano in una capannone industriale di Misinto (Mb), dove venivano poi smontate e i pezzi di ricambio inviati in Polonia per essere venduti sul mercato dei ricambi illegali.
L’operazione della Polizia Stradale Dabol-iu ha portato, lo scorso giovedì mattina, all’arresto di una banda composta da cinque malfattori capaci di mettere a segno, secondo le indagini, almeno 29 furti d’auto. A rubare le macchine erano, in particolare, due fratelli italiani di 68 e 63 anni, residenti in provincia di Bergamo e Milano. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza Atm li hanno ripresi mentre entravano all’interno del parcheggio a bordo di una Fiat Panda beige e poi spaccavano uno dei deflettori posteriori. Il passo successivo era quello di aprire il vano motore della vettura per sostituire la centralina del motore rendendo così più facile l’accensione. Le macchine rubate venivano poi “schermate” grazie a un disturbatore di frequenze jammer e lasciate in sosta qualche giorno presso il parcheggio di un condominio di Segrate.

Era proprio qui che entravano in azione gli altri membri della banda: due cittadini marocchini di 30 e 41 anni, insieme a un polacco 62enne. A loro spettava il compito di recuperare la refurtiva in sosta, spostarla, occultata a bordo di un furgone bianco, fino al capannone in via dei Guasti a Misinto e poi smembrare le auto per spedire separatamente i pezzi utili (parti meccaniche, motore e sedili) verso i mercati in Europa dell’est. Il telaio, invece, veniva successivamente distrutto nel Milanese.
Quando gli agenti della polizia hanno fatto irruzione a Misinto, oltre a quattro vetture sottratte di recente, hanno rinvenuto pezzi d’auto riconducibili ad almeno 29 episodi di furto. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 1500 euro in contanti, sebbene il giro d’affari di questo business illegale sia difficile da quantificare: il valore delle automobili rubate, secondo gli inquirenti, si aggira intorno al milione di euro.
I due fratelli italiani sono stati arrestati per il reato di furto aggravato in concorso, mentre i restanti membri della banda dovranno rispondere di ricettazione. Attualmente tutti i componenti del gruppo si trovano in carcere, tranne il marocchino 41enne che si trova ai domiciliari a causa anche di un malore avuto durante l’arresto.

 

Articolo precedenteSegre, 600 sindaci oggi alla marcia a Milano
Articolo successivoFrenate M1, quell’appalto irregolare quando governavano Lega e centrodestra
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.