Questa mattina il Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle della Lombardia ha depositato la proposta di legge regionale dal titolo “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”, la “Legge Nanni”. “La Lombardia deve sanare questo grave vuoto normativo e deve uscire dalla vergognosa e becera spirale di risentimento e di discriminazione nei confronti di chi considera ingiustificabilmente diverso. La nostra Regione può e deve avviare una nuova stagione di diritti e accoglienza per tutti e tutte. Se approvata, la nostra Proposta di Legge sarà un baluardo contro le discriminazioni di gay, lesbiche e trans. La tutela delle minoranze è un principio riconosciuto dalla nostra carta costituzionale, va realizzato nel concreto”, ha spiegato Simone Verni, Consigliere regionale M5S Lombardia e primo firmatario della proposta, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Pirelli a Milano. La “Legge Nanni”, redatta da Giuseppe Polizzi, assegnista di ricerca diritto Costituzionale Università di Pavia in collaborazione con l’avvocato Nicolò Angelini e l’associazione Coming-aut LGBT+ Community Centre, rimuove, attraverso gli strumenti regionali, tutti gli ostacoli che generano discriminazioni dirette e indirette determinate per orientamento sessuale (eterosessuale, omosessuale [lesbico o gay], bisessuale, transessuale) e identità di genere. “Questa legge”, aggiunge Verni, “viene da lontano ed è dedicata alla memoria di Iolanda Nanni, nostra Consigliera regionale e poi Deputata della Repubblica scomparsa nell’agosto del 2018 che per prima, dal 2013, ha proposto, sostenuto e combattuto, fuori e dentro il movimento, per questo progetto al quale ha dato un contributo determinante il dottor Giuseppe Polizzi che ringrazio di cuore”. Il Consigliere regionale argomenta: “Il provvedimento interviene in più ambiti regionali, lavoro, formazione, sanità informazione e cultura e fa in modo che l’accoglienza, le pari opportunità, la lotta all’omofobia e la cultura del rispetto orientino la pubblica amministrazione e siano finalmente valori condivisi. Ci auguriamo una discussione e una approvazione rapida per un provvedimento il cui deposito rappresenta, in parte, anche un risarcimento morale e civico a una comunità, quella LGBT, che ha dato tanto al Paese e alla Lombardia senza ricevere il rispetto e l’attenzione che merita. Questa Lombardia deve delle scuse alla comunità LGBT+: la scritta «family day» sulla facciata del Pirellone, il finanziamento al telefono amico antigay di qualche anno fa e i no al patrocinio dei pride non sono elementi accidentali e hanno ferito la dignità di migliaia di persone. Sono tutti elementi di una strategia propagandistica che respingiamo perché parla a quella parte del Paese che non si riconosce nei valori della democrazia e dell’uguaglianza e, peggio ancora, alimentano un clima d’odio e di discriminazione che riporta ad epoche pericolose e oscurantiste”. Verni conclude: “A stretto giro organizzerò un convegno su questi temi. La Lombardia è di tutti i lombardi, eterosessuali e non. Non è ammissibile che i diritti universali dell’uomo, così come i principi della Costituzione italiana, restino lettera morta. La nostra regione merita di più e di meglio e deve abbandonare il becero stereotipo di «famiglia del mulino bianco: madre, padre, figlia e figlio biondi e occhi azzurri, ispirato al modello, ormai superato, del Man breadwinner»: Regione Lombardia colga questa occasione e abbia finalmente il coraggio di calendarizzare questa Proposta di Legge per allinearsi alla normativa vigente. Il M5S sarà aperto e disponibile ad accogliere il contributo di tutti i Consiglieri regionali, in un’ottica di collaborazione e di crescita di diritti e di eguaglianza sociale. Iolanda Nanni per prima si è battuta con fierezza senza pari su questi temi: il suo sorriso e il suo impegno e questa sua legge, che mi sono impegnato fin da subito di riprendere e portare a compimento, siano da monito contro violenza, pregiudizio e discriminazioni”. Alla conferenza stampa erano presenti, oltre ad esponenti dell’associazionismo LGBT+ locale e nazionale anche la madre e la sorella Isabella di Iolanda Nanni che hanno ricordato l’impegno e l’attività politica della portavoce del M5S.