Nel 2018 sono stati rilasciati in Italia 242mila nuovi permessi di soggiorno, con una riduzione (dovuta al calo dei permessi rilasciati per motivi di asilo o umanitari) dell’8% rispetto al 2017. Aumentano invece i permessi di soggiorno rilasciati per lavoro, studio, e famiglia. Cresce anche il peso della componente femminile che nel 2018 rappresenta oltre il 45% dei nuovi ingressi, contro il 39% del 2017. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto della Fondazione ISMU, che stima, al primo gennaio 2019 una presenza in Italia di 6 milioni e 222mila stranieri su una popolazione di 60 milioni e 360mila residenti (oltre uno straniero ogni 10 abitanti). Nel 2019 lo studio rileva “un importante rallentamento degli sbarchi che sono stati 10.707 al 28 novembre”. Alla riduzione degli sbarchi, però, sottolinea Ismu, non è seguita una proporzionale contrazione delle richieste di asilo. Passando all’analisi degli esiti delle richieste di asilo si evidenzia che la percentuale dei dinieghi è passata dal 30% delle decisioni di prima istanza del 2013 all’80% nei primi sette mesi del 2019. La proporzione dei dinieghi, crescente negli anni, ha fatto registrare un ulteriore rialzo a seguito dell’abolizione della protezione umanitaria. Tale abolizione – secondo Ismu – avrà un significativo impatto sulla presenza irregolare, di cui però non è quantificabile con sicurezza l’orizzonte temporale, grazie alla non retroattività della norma che presumibilmente darà luogo a sentenze positive in fase di appello.
Riguardo alle presenze, nel 2019, rispetto a un anno fa, l’incremento degli stranieri presenti è stato dell’1,9% (mentre tra il 2017 e il 2018 la variazione era stata del 2,5%), dovuto in gran parte alla crescita della componente irregolare (+5,4%), pari a 562mila unità, che però appare ridimensionata rispetto al 2017 (+8,6%) e al 2016 (+12,9%). Tra i presenti l’84% è regolarmente iscritto in anagrafe, il 6,5% è regolare ma non iscritto in anagrafe, mentre il 9% è privo di un valido titolo di soggiorno.