Milano, presentato il programma espositivo 2020

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The Musicians' Brawl; Georges de La Tour (French, 1593 - 1652); about 1625 - 1630; Oil on canvas; 85.7 × 141 cm (33 3/4 × 55 1/2 in.); 72.PA.28

È stata presentata oggi a Palazzo Reale dal Sindaco Giuseppe Sala e dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno la programmazione delle mostre negli spazi espositivi del Comune di Milano per l‘anno 2020 e l’anticipazione di alcune grandi mostre del 2021.

Un programma ampio, vario nei temi e nei linguaggi, che risponde alle molte diverse esigenze dei milanesi e dei visitatori della città, di grande qualità curatoriale e artistica e con un respiro internazionale che consente, anche grazie all’arco temporale di programmazione esteso fino al 2021, di costruire quell’incoming turistico e culturale che, come dimostrano i numeri, cresce a Milano ogni anno di più.

La programmazione di lungo respiro, che è anche il risultato di un profondo lavoro di relazione con istituzioni e prestatori, è il segnale di una progettazione di senso sempre più apprezzata, in Italia e all’estero, e allinea Milano alle più importanti istituzioni culturali del mondo, favorendo le collaborazioni internazionali.

“I milanesi e i turisti in visita a Milano – ha commentato il Sindaco Sala – avranno a disposizione un palinsesto di mostre e percorsi espositivi dal grande valore artistico, anche il prossimo anno. Il programma 2020-21 che presentiamo oggi parla, infatti, di una città sempre più in grado di rispondere con originalità a interessi culturali plurali e internazionali. Le proposte espositive che stiamo offrendo alla città sono premiate da pubblico e critica: quest’anno, ad esempio, ‘Leonardo mai visto’, ancora in corso, si colloca tra i percorsi espositivi più visitati in tutta Italia. E sempre nell’ambito delle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci, è stata molto apprezzata la Sala delle Asse, al punto che abbiamo deciso di prorogarne l’apertura fino ad aprile 2020″.

Le linee di programmazione artistica del calendario mostre 2020/21 sono infatti ben riconoscibili e creano un ordito che permette di seguire interessi, tendenze e progetti coerenti e identificabili.

La prima di queste linee, in ordine cronologico, è quella che segue il filo delle celebrazioni leonardesche ed è inserita nel palinsesto “Milano Leonardo 500”. Il grande successo di “Leonardo mai visto”, che è già stato visitato da oltre 250.000 persone, ha infatti indotto l’Amministrazione a prorogare l’apertura straordinaria della Sala delle Asse fino al 19 aprile 2020, e il Castello Sforzesco ad accompagnare l’iniziativa con altri due progetti espositivi dedicati al genio vinciano: “L’Atelier di Leonardo e il Salvator Mundi” e “Una scrittura allo specchio. I segreti della sinistra mano di Leonardo”.

Maria Cristiana Fioretti, LIGHTness

Una seconda linea che intreccia tutta la programmazione 2020 è l’annunciato palinsesto culturale dedicato a “I talenti delle donne”: promosso e coordinato da Comune di Milano|Cultura, proporrà un calendario di iniziative multidisciplinari – dalle arti visive alle varie forme di spettacolo dal vivo, dalle lettere ai media, dalla moda alle scienze – dedicate alle donne protagoniste nella cultura e nel pensiero creativo. Il palinsesto complessivo sarà presentato a gennaio 2020, ma nella programmazione espositiva sono già evidenziati (con il logo creato ad hoc che caratterizzerà tutte le iniziative) i progetti pensati per raccontare l’universo artistico femminile: dalle “Storie di strada” fotografate da Letizia Battaglia (Palazzo Reale) alla mostra dedicata ad Adriana Bisi Fabbri, protagonista del primo Novecento (Museo del Novecento); dall’antologica di Grazia Varisco (Palazzo Reale), alla mostra dedicata a Marieda Boschi, collezionista milanese ma soprattutto ceramista e scultrice di grande talento (Casa Boschi-Di Stefano); dalla mostra “Divine avanguardie” che racconterà l’evoluzione della figura femminile come soggetto e oggetto di rappresentazione in Russia dal Quattrocento al Novecento (Palazzo Reale), alla mostra fotografica di Luisa Menazzi Moretti che ritrae i volti (e le storie) di donne e uomini immigrati nel nostro Paese (MUDEC Photo); dalle cento acqueforti di Federica Galli (Palazzo Morando), alla collettiva dedicata alle grandi artiste del ‘600, le “Donne del Barocco”: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani e Fede Galizia (Palazzo Reale).

Georges de La Tour (French, 1593 – 1652), The Repentant Magdalen, c. 1635/1640, oil on canvas, Ailsa Mellon Bruce Fund 1974.52.1

Anche la Milano ArtWeek, la settimana dedicata all’arte moderna e contemporanea che dal 14 al 19 aprile 2020, in occasione di miart, la fiera internazionale dell’arte moderna e contemporanea, segna una linea di progettazione importante. Come ogni primavera, infatti, Milano organizza un ricco programma di ambiziosi progetti artistici e di mostre realizzati ad hoc, coinvolgendo le principali istituzioni pubbliche e fondazioni private. Nelle proprie sedi espositive, il Comune di Milano propone agli appassionati d’arte contemporanea la prima, grande antologica dedicata a Carla Accardi dopo la sua scomparsa e la personale di Franco Guerzoni (Museo del Novecento), l’universo performativo dell’artista cubana Tania Bruguera (PAC), il fascino senza tempo della calligrafia indagato con nuovi linguaggi da sei artisti cinesi (Palazzo Reale) e la personale di Nairy Baghramian (“Furla Series #03”), la prima mostra in uno spazio pubblico dell’artista iraniana, pensata in dialogo con gli spazi e la collezione della Galleria d’Arte Moderna (GAM).

La PhotoWeek traccia una linea altrettanto definita nella programmazione espositiva del prossimo anno, con una serie di mostre fotografiche, tuttora in progress, allestite in diversi spazi espositivi: Tina Modotti e il “suo” Messico saranno protagonisti di una mostra al MUDEC, mentre a Palazzo Reale andranno in scena le straordinarie immagini realizzate da Margaret Bourke-White.

“La programmazione espositiva che presentiamo oggi si inscrive in un quadrante di coerenza e organicità, dove un asse cruciale è rappresentato dall’aderenza delle singole mostre all’identità e alla missione di ogni singolo istituto che li progetta e li realizza – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Attività che conferma il lavoro di ricerca e di approfondimento degli istituti civici, che è continuo e fondamentale per la conservazione e la valorizzazione di un patrimonio che appartiene alla nostra città, e la capacità di costruire un dialogo fecondo con istituzioni, progetti e artisti provenienti da tutto il mondo”.

E infatti il Museo Archeologico propone un affondo sulla cultura egizia (“Sotto il cielo di Nut”); l’Acquario civico realizza nei propri spazi una mostra fotografica sulle grandi scienziate italiane e tre mostre d’arte legate al tema dell’acqua (di Letizia Fornasieri, Alessandro Spadari e Maria Cristina Fioretti); Palazzo Morando sviluppa  la propria missione di spazio dedicato al costume con la mostra “Stile Milano”; la GAM approfondisce la vicenda ottocentesca di Vidović, artista croato affine alle esperienze simboliste italiane; il Castello Sforzesco realizza insieme al Louvre una grande mostra sulla scultura del Rinascimento (“L’anima e il corpo”); la Biblioteca Sormani ricostruisce grazie ai propri archivi le relazioni tra alcune scrittrici, giornaliste e poetesse del primo Novecento (“La scrittura delle donne anima del Novecento”); la Casa Museo Boschi Di Stefano mette in dialogo la propria straordinaria collezione con (altre) opere di Franco Francese e Sergio Dangelo; il Museo del Novecento approfondisce il percorso artistico di Anna Valeria Borsari dagli anni Settanta ad oggi; il PAC esplora il mondo dell’arte contemporanea giapponese; lo Studio Museo Francesco Messina declina una “Trilogia del colore” in dialogo con i suoi spazi e la sua collezione; il MUDEC indaga le culture del passato e del futuro esplorando l’influenza della robotica dall’antichità alla contemporaneità (“Robot”); Palazzo Reale propone le grandi produzioni dedicate a Georges de la Tour, Mario Sironi, il Realismo Magico.

Il 2021 vedrà a Palazzo Reale le grandi mostre dedicate a Tiziano, a Edgar Degas e alla Pop Art, mentre il PAC ha già in programma la personale di Yuri Ancarani.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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