Le Sardine milanesi: ritroviamoci nella piazza deturpata dal raduno sovranista

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Ritrovo oggi alle 17 in piazza Mercanti, con la possibilità di sconfinare in piazza Duomo se la partecipazione fosse superiore alle già 15 mila persone attese. Le Sardine sono al loro primo appuntamento milanese, dopo il pienone in tante altre piazze, come quelle di Firenze e Napoli di ieri. Ci sarà un palco dal quale verranno letti alcuni articoli della Costituzione. Divieto assoluto per bandiere di partito o cartelli offensivi o violenti e la promessa di lasciare la piazza pulita. Sulla pagina Facebook delle Sardine di Milano le motivazioni alla base della manifestazione: “Milano è la città dei diritti, dell’accoglienza, dell’innovazione, della moda che aspira ad essere una metropoli internazionale al pari di Londra o New York, dove c’è posto per tutti e tutti vengono stretti dall’abbraccio di un luogo che si è sempre distinto dal resto di Italia per essere all’avanguardia e per la sua apertura mentale. La città dove oggi celebriamo i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, che ha dato i natali ad Alessandro Manzoni, ospitato Giuseppe Verdi, dove c’è il Teatro alla Scala, tempio della musica classica e della lirica riconosciuto a livello mondiale, qualche mese fa ha visto deturpato il suo volto con il raduno sovranista che ha raccolto esponenti di tutta Europa che vorrebbero stravolgere lo spirito unitario e di comunità che ci caratterizza. Coloro che, fino a ieri, si radunavano per celebrare riti pagani dedicati al Dio Po oppure volevano fare di calciatori e veline il modello a cui i giovani si dovevano ispirare, oggi si propongono come “liberatori della Patria” sventolando simboli che in realtà non gli sono mai appartenuti: rosari, madonne, famiglia, e soprattutto Patria. Una grande operazione di marketing politico alla quale Milano dice no perché non rientra nelle caratteristiche della nostra città. Milano guarda avanti, guarda al futuro. Chi è milanese, qualsiasi origine abbia, è cittadino del Mondo. La nostra comunità è preoccupata dal clima divisivo, di odio, di aggressività e diffusa ignoranza emotiva che sta dilagando in tutto il Paese. La nostra comunità aspira a vivere in un Paese dove democrazia e diritti siano garantiti a tutti, dove solidarietà ed accoglienza siano le parole guida, dove conoscenza e reciprocità siano lo sguardo sul futuro”. Per tutti, infine, l’invito a portare cibo per chi ha bisogno, purché in scatola e a lunga scadenza.

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