Giuseppe Zingale, ex dirigente Afol Metropolitana, in carcere dal 14 novembre con l’accusa di corruzione nell’inchiesta “Mensa dei Poveri”che ha anche portato all’arresto dell’eurodeputata forzista Lara Comi e l’ad di Tigros Paolo Orrigoni, deve restare in carcere. A stabilirlo il gip di Milano Raffaella Mascarino, la quale ha rifiutato le istanze di scarcerazione presentate dai legali di Zingale, che a breve,chiederanno ai pm un nuovo interrogatorio. I difensori di Lara Comi, ex eurodeputata di Foza Italia, hanno presentato una istanza per chiedere la revoca degli arresti domiciliari. Mentre venerdì scorso è stato sentito ancora una volta Nino Caianiello, presunto “burattinaio” del sistema. In questo ultime interrogatorio avrebbe partecipato anche il pm Alessandra Ceretti, uno dei titolari di un’ inchiesta su una presunta associazione mafiosa nel Varesotto. Dalle carte delle indagini sarebbe spuntato fuori il nome di Caianiello.