Non accolta la richiesta stato di emergenza per i danni causati dagli eccezionali fenomeni meteorologici che hanno colpito la Lombardia tra il 25 luglio e il 13 agosto di quest’anno: lo ha deciso la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento centrale della Protezione civile), che ha respinto cosi’ al mittente la richiesta inoltrata da Regione Lombardia il 22 agosto scorso, dopo che le ultime trombe d’aria avevano flagellato quasi tutte le province lombarde. Secondo il Governo “gli eventi in argomento – si legge nella lettera firmata dal capo dipartimento Angelo Borrelli – non sono tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacita’ operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria”, ritenendo che “gli stessi non siano ascrivibili alla tipologia di eventi contemplati” dalla normativa in materia. “Nello specifico i suddetti eventi, localizzati nel tempo e nello spazio – si legge ancora – non hanno richiesto l’adozione di misure di assistenza alla popolazione e di interventi urgenti non fronteggiabili a livello locale (…) benche’ abbiano generato comunque danni al patrimonio pubblico e privato, nonche’ alle attivita’ economiche e produttive”.
Una decisione “totalmente irricevibile”, secondo l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni: “A fronte delle eccezionali manifestazioni di maltempo che, da piu’ di un anno, stanno flagellando la nostra regione con una frequenza fuori del comune – ha detto l’assessore -, mi sarei aspettato dal Governo quantomeno un segnale di vicinanza e di solidarieta’ per le popolazioni messe cosi’ a dura prova. Fino ad ora il ‘sistema Lombardia’ ha retto, facendo tantissimo sia dal punto di vista della prevenzione che dell’emergenza, con stanziamenti di decine di milioni per opere contro il dissesto idrogeologico, ma a questo punto la situazione sta divenendo economicamente insostenibile anche per la Regione piu’ virtuosa ed efficiente d’Italia”.