È stata scoperta oggi in via Larga la targa dedicata alla memoria di Antonio Annarumma, il poliziotto del reparto Celere morto a Milano il 19 novembre del 1969 all’altezza del teatro Lirico, a seguito degli scontri durante una manifestazione indetta dall’Unione Comunisti Italiani dal Movimento Studentesco e considerato la prima vittima degli anni di piombo. Sono stati il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il questore Sergio Bracco e il prefetto Renato Saccone a scoprire assieme la targa, alla presenza della vicesindaca con delega alla Sicurezza Anna Scavuzzo. Presente anche Mario Capanna, leader del movimento studentesco degli anni 60-70.
“Annarumma era un poliziotto giovanissimo del reparto mobile, la prima vittima di una serie omicidi che hanno sconvolto il Paese” ha commentato il questore durante la cerimonia. “Ritengo sia un gesto importante per mantenere vivo il ricordo e ciò che di folle è accaduto in quegli anni – ha continuato Bracco -, ci induce ad essere attenti e vigili affinché non si ripeta più”. Il questore ha ricordato anche la cerimonia ufficiale in ricordo di Annarumma che si terrà presso la caserma del reparto mobile che porta il suo nome alla presenza dei familiari dell’ex poliziotto: “Tra due giorni si terrà la cerimonia in suo ricordo – ha infatti spiegato – alla quale prenderanno parte i familiari e il capo della polizia per ricordare il nostro caduto”.
“Un riconoscimento necessario, chissà se un po’ tardo, ma è anche la volontà in questo momento di ritornare su un periodo storico che da un lato è stato tragico, dall’altro ha segnato anche il percorso di questa città – ha invece dichiarato a margine dell’evento il sindaco Sala -. Questa città oggi è come è non casualmente, ma perché ha saputo crescere insieme nelle differenze e ha saputo anche fare tesoro di certi momenti”. Per Milano e la sua amministrazione, secondo Sala, “la memoria è una cosa importante” che va custodita portando nelle scuole “il ricordo dei vari passaggi della vita milanese perché in un’epoca che è iperconnessa e iperinformata, molto spesso si perde la capacità di comprendere quello che è successo”. “Una lapide è ben più di una lapide, è parte di una riflessione – ha concluso il sindaco -. Penso che in questo momento Milano abbia la maturità per riflettere su quel momento, quel periodo storico, che non è stato un periodo né da cancellare né da glorificare, è stato uno dei passaggi della città”.
Mario Capanna, a margine della cerimonia ha affermato: “La targa era un gesto che andava fatto. Ho ritenuto doveroso esserci per la stessa ragione per cui andai ai funerali”. Capanna ha poi lamentato che nel suo intervento il sindaco non ha riportato di quel giorno “il contesto preciso, cioè una giornata di sciopero nazionale generale sulla casa, il primo sciopero unitario dei sindacati Cgil, Cisl e Uil dal 1948, un fatto storico in cui si sono fermati milioni di lavoratori affiancati dagli studenti”.