Gli arresti dell’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi, dell’amministratore delegato della catena di supermercati Tigros Paolo Orrigoni e del dg di Afol – da poco licenziato – Giuseppe Zingale, in merito a un sistema di corruzione e spartizione di appalti in Lombardia, ben fotografano quella che è una situazione di grave allarme sociale secondo la Procura di Milano. I tre arresti fanno parte di un’operazione iniziata nei primi giorni di Maggio, quando 43 misure cautelari avevano raggiunto altrettante persone, tra cui l’allora candidato alle Europee e consigliere comunale Pietro Tatarella, poi scarcerato, e Nino Caianiello. Proprio le dichiarazioni ai magistrati di Caianiello, considerato ai vertici di tutta l’organizzazione fraudolenta, avrebbero portato ulteriori fermi, fino anche a quelle eseguiti nella mattinata di ieri. Lara Comi, nello specifico, si troverebbe coinvolta in quattro episodi tra cui un finanziamento illecito di 31mila euro al presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti e un contratto come collaboratore all’Europarlamento da 2450 euro mensili per Caianiello, incarico che lui stesso ha ammesso di non aver mai svolto.
Per Lunedì prossimo sono previsti gli interrogatori per i tre arrestati.