“Io non perdono e non dimentico, ma non odio. E la trasmissione del non odio e battersi contro l’odio è un ammaestramento utile per i ragazzi e per tutti, perchè l’atmosfera dovuta all’ignoranza e all’indifferenza, che è stata la regina del mondo di allora, c’è purtroppo anche oggi”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, parlando stamattina alla conferenza Science for peace, organizzata all’Università Bocconi di Milano dalla Fondazione Umberto Veronesi. La Segre ha anche espresso un ringraziamento sentito al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per “averle spalancato la porta del Senato”, nominandola senatrice a vita, dopo che da piccola le era stata “sbarrata la porta della scuola” perché ebrea, una ferita che si porta ancora dentro. “Io sono sempre ferita dalla chiusura della porta della scuola che subii da bambina – ha detto – e ringrazio Mattarella che mi ha fatto spalancare la porta del Senato, e anche per avermi detto di averlo fatto pensando a mio padre e a quanto avevo sofferto come figlia”. La senatrice a vita ha anche spiegato come appena entrata in Senato, le è venuto in mente “di combattere i discorsi dell’odio perchè questa lotta è dentro di lei fortissima. Non si può vivere con le parole dell’odio.