Inserviente di McDonald’s tenta di violentare e picchia turista russa, arrestato

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La polizia ha arrestato ieri un egiziano 37enne che la notte dello scorso 4 novembre avrebbe aggredito e picchiato una turista russa di 26 anni. La ragazza, che stava cercando di raggiungere l’appartamento in cui doveva essere ospitata per la notte, priva di connessione internet, alle 2.20 si è avvicinata al McDonald’s di via Sarpi dove, secondo la ricostruzione, l’inserviente del ristorante, a quell’ora chiuso, l’ha vista e invitata a entrare dal retro. All’interno del locale, il 37enne prima le avrebbe offerto da mangiare, poi avrebbe cercato un approccio sessuale palpeggiandola. Ne è nata una colluttazione in cui la ragazza russa ha riportato la frattura del setto nasale in seguito a un colpo ricevuto sul volto da parte dell’uomo. La 26enne, a quel punto si è diretta verso il bagno, mentre l’uomo si è fatto consegnare il telefono cellulare per impedirle di scappare. La giovane è in seguito riuscita a guadagnarsi la fuga trovando all’esterno una pattuglia di passaggio della polizia di Stato. Gli agenti hanno cercato di ricostruire i fatti, ma non hanno potuto formalizzare l’arresto dal momento che la 26enne conosceva solo poche parole in inglese. Per ricostruire l’esatta dinamica è stato necessario attendere l’arrivo di un traduttore che ha assistito la giovane, poi ripartita in aereo quello stesso pomeriggio, nel formalizzare la denuncia. Il 37enne egiziano, sposato e con figli, si trova ora a San Vittore; dovrà rispondere dei

McDonald’s Italia in una nota si dice “costernata per quanto successo nel ristorante di via Paolo Sarpi a Milano ed esprime la propria vicinanza alla ragazza vittima di questa violenza”. “Il presunto responsabile dell’aggressione, dipendente della società di pulizie che collabora con il ristorante, è stato immediatamente allontanato dal servizio – si legge nella nota – non appena il gestore del ristorante è venuto a sapere dalla Polizia quanto accaduto. McDonald’s e il licenziatario che gestisce il locale si sono resi immediatamente disponibili a collaborare con le forze dell’ordine per fornire tutte le informazioni in proprio possesso”.

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