A sei mesi esatti dalla maxi operazione del 7 maggio scorso che aveva portato a 43 misure cautelari per un vasto sistema di tangenti, è arrivata la dura bocciatura del gip sulle prime undici istanze di patteggiamento. Non possono patteggiare a pene così basse e nemmeno possono essere concesse le attenuanti generiche – fa sapere il gip di Milano Maria Vicidomini – perché altrimenti, data la gravità dei fatti, potrebbero tornare a delinquere. Tra coloro che aveva richiesto di patteggiare anche Antonio Bilardo, ex segretario di Forza Italia a Gallarate e uno degli uomini più prossimi a Nino Caianiello, presunto burattinaio di tutto questo sistema di mazzette, finanziamenti illeciti e appalti pilotati. Come il resto degli indagati, anche Caianiello punterebbe al patteggiamento, tuttavia non rientrava nell’elenco per i quali era fissata l’udienza poiché starebbe ancora collaborando con i magistrati. Ora per gli undici indagati la Procura dovrà chiudere le indagini, chiedere il rinvio a giudizio e solo allora le difese potranno nuovamente domandare il patteggiamento.