“C’è troppo buio nella storia, troppe ferite, risentimento, smarrimento. Identificare l’Islam con i terroristi è una generalizzazione insopportabile e identificare i cristiani con le potenze oppressive del colonialismo, con l’arroganza e l’invadenza di alcuni governi, genera un cupo senso di risentimento e di paura”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini nel suo intervento ieri all’Angelicum, all’incontro interreligioso con i responsabili delle comunità musulmane presenti sul territorio della diocesi e quelli del Forum delle religioni, in cui è stato sottoscritto il documento sulla fratellanza umana siglato a febbraio da papa Francesco e dal grande imam di Al Azhar Ahmad Al-Tayyeb. “C’è troppo buio nel nostro tempo, reso ancora più cupo dall’ignoranza, dalla generalizzazione, dalla lettura del passato come fonte inesauribile di rivendicazione e risentimento. L’alternativa al buio è l’incontro personale, considerarsi interlocutori possibili, senza schierarsi dentro un’istituzione o dentro una religione”, ha sottolineato l’arcivescovo di Milano. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti della comunità buddista.