Il ricovero austro-ungarico rinvenuto nei pressi della cima del Monte Scorluzzo a Valdisotto, in provincia di Sondrio, sarà trasferito in un museo a Bormio. Mobili, suppellettili, equipaggiamenti e oggetti di vita quotidiana sono stati ritrovati in ottimo stato di conservazione. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale che formalizza l’adesione della Regione all’Accordo di Programma con Parco Nazionale dello Stelvio, Comunita’ Montana Alta Valtellina e i Comuni di Bormio, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva. “Con questo accordo sara’ possibile valorizzare il ricovero ritrovato e la Valtellina – ha spiegato Sertori – arricchira’ il suo naturale museo a cielo aperto, costituito dalle tante testimonianze della Grande Guerra sulle montagne, con un nuovo anello di quel museo diffuso della Grande Guerra, sito in tante altre realta’ espositive presenti nel territorio dell’Alta Valtellina, dal Museo civico di Bormio, al Museo vallivo di Valfurva, dal Forte Venini di Oga al Museo storico Donegani del Passo dello Stelvio; e nelle aree limitrofe, dal Forte Montecchio Nord a Colico al Museo della Guerra Bianca in Adamello a Temu’, in Alta Valle Camonica”.
“Il rinvenimento del ricovero austro-ungarico in cima al Monte Scorluzzo – ha commentato l’assessore Stefano Bruno Galli – e’ una scoperta di grandissima importanza per la ricostruzione particolareggiata della vita al fronte lombardo nella Grande Guerra. Il ghiaccio infatti ha conservato perfettamente gli oggetti contenuti: fucili e pugnali, munizioni, vettovaglie, bottiglie di grappa e di cognac e persino cartoline. E’ rimasto esattamente cosi’ come l’ha lasciato l’ultimo soldato imperiale nel novembre di cent’anni fa”. “Per tutto questo – ha sottolineato – il trasferimento della costruzione nell’ex caserma Pedranzini di Bormio, dove sara’ visitabile dal grande pubblico, e’ un’operazione di assoluto rilievo”. Per ospitare il ricovero verra’ adattata l’ex-Caserma Pedranzini, collocata nel cuore di Bormio, di proprieta’ dei quattro comuni dell’Alta valle.
I lavori – riferisce una nota della Regione – verranno condotti nel rispetto degli standard di qualita’ dei musei, sia in termini di progettazione architettonica dell’allestimento, sia per la conservazione e fruizione dei beni mobili, sia, infine, per la presentazione dei contenuti tematici e culturali anche attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi.