Nella Grande Brianza monzese e lecchese l’incidenza delle patologie tumorali è confrontabile con quella che si registra nel resto della regione. A Desio in particolare non emerge alcuna correlazione tra patologie tumorali e presenza dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti. Lo rivela l’indagine condotta dall’ATS – Azienda Territoriale della Salute – di Monza Brianza e Lecco, svolta su tutta la popolazione residente nel territorio di competenza, circa 1,4 milioni di persone. Lo studio è stato richiesto inizialmente dal Comune di Desio al quale in seguito si sono aggiunti altri comuni della Brianza monzese. I risultati sono stati presentati alla cittadinanza alla presenza del Sindaco Roberto Corti, dell’Assessore all’Ambiente Stefano Guidotti e di amministratori del territorio, tra cui la Sindaca di Lissone Concetta Monguzzi. I risultati sono stati presentati dal dottor Luca Cavalieri D’Oro, responsabile del Servizio Epidemiologia ATS Brianza. L’intento dell’Amministrazione desiana era di verificare la eventuale correlazione tra patologie tumorali e la presenza dell’impianto di incenerimento di Desio, gestito da BEA, società interamente pubblica e partecipata dal comune brianzolo e da altri enti locali del territorio, compresa la Provincia di Monza e Brianza.
L’originalità dello studio consiste nel grande dettaglio a cui è sceso per rilevare i casi di tumore: tutta la Brianza monzese e lecchese è stata infatti suddivisa in piccoli quadrati di 1 chilometro quadrato ciascuno.
Al termine dello studio e dopo complessi calcoli matematici e statistici, emerge che nell’area di ricaduta fumi del forno inceneritore di Desio non è stata rilevata nessuna situazione specifica di rischio riferibile a un’unica fonte inquinante specifica, rischio confrontabile con quello che si rileva in tutta la regione.
“Siamo molto soddisfatti – commenta l’Assessore Guidotti – per il fatto che in seguito alla nostra iniziativa, condivisa da molte Amministrazioni del territorio, l’Azienda territoriale della Salute abbia ritenuto opportuno svolgere un’indagine così corposa e di dettaglio che da medico e da amministratore ritengo molto utile. Anche se i risultati rivelano che nella situazione attuale non vi è correlazione tra forno e rischi di insorgenza di patologie tumorali, rimarrà comunque alta la nostra attenzione e quella di ATS Brianza, senza sottovalutare nulla. E’ peraltro necessario – conclude l’Assessore – continuare a lavorare su prevenzione e promozione di stili di vita più corretti”.