Cidiesse, in 30 anni più di 200 minori detenuti hanno trovato un lavoro

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Milano, 14/05/2013 Cidiesse

Era il 1989 quando nel laboratorio della chiesa di Santa Croce di via Giuditta Sidoli a Milano nasceva la Cidiesse. Da allora sono passati 30 anni, un periodo lungo, a tratti difficile, ma che nel tempo ha favorito la nascita di un percorso formativo efficace e strutturato che è riuscito, attraverso la dignità del lavoro, ad accompagnare tantissimi minori sottoposti a provvedimenti penali verso una nuova identità sociale di cittadini-lavoratori. Un metodo a tutti gli effetti in cui la produzione industriale di quadri elettrici altamente specializzati rappresenta il mezzo e non l’obiettivo finale. Cidiesse calibra i percorsi educativi sulla reale capacità delle persone e – citando Goethe – trattandole “come se fossero ciò che dovrebbero essere e aiutandole a diventare ciò che sono capaci di essere”.

É proprio grazie alla professionalità che passa attraverso strumenti di maturazione e consapevolezza, che i ragazzi diventano buoni cittadini. Un pieno reinserimento sociale e lavorativo, basato su di un’esperienza concreta di vita e di lavoro e non su teoremi astratti. Con Cidiesse 9 ragazzi su 10 non cadono in recidiva di reato – contro una media nazionale per gli ex-detenuti che si attesta al 70%. Dal 1989 Cidiesse ha seguito più di 200 inserimenti lavorativi con una media di 7 percorsi formativi all’anno attivati. Dal 2013 la cooperativa ha aperto un suo laboratorio all’interno del Carcere Minorile C. Beccaria di Milano dove accoglie i minori ancora carcerati iniziando da subito l’attività di recupero. Dopo un primo breve periodo, li assume con un regolare contratto di lavoro in qualità di soci-lavoratori e, come tali, dopo la loro scarcerazione continuano presso il Laboratorio esterno di Cidiesse il proprio percorso educativo fino al completamento. Nel 2018, Cidiesse, grazie ai finanziamenti avuti dalle Fondazioni Cariplo, Fondazione Peppino Vismara, e Fondazione S. Zeno ha acquisito il nuovo laboratorio di Viale Monza 338, una struttura di 1000 mq che consentirà di ospitare contemporaneamente fino a 10 ragazzi garantendo loro una maggiore efficienza nel lavoro e una più qualificata accoglienza.

Lavoro, tecnologia, solidarietà e inclusione sociale sembrano parole in contraddizione tra loro, ma per noi rappresentano ancora oggi la chiave del successo in una società che tende ad emarginare anziché includere” – sottolinea Antonio Baldissarri, Presidente di Cidiesse. “Sono trent’anni che lottiamo affinché tanti giovani possano avere un’altra possibilità. Questa è la nostra missione e questa resta sempre la nostra vera priorità. É una lotta fatta di contrasto ai pregiudizi, ai luoghi comuni, non solo della gente, ma spesso anche dei nostri stessi utenti che in qualche modo si sono rassegnati a vivere il ruolo di emarginati per sempre. La nostra forza sta proprio in questo lottare a oltranza contro la rassegnazione e il perbenismo che ci circondano, perché una vita recuperata vale più di qualsiasi difficoltà. Il nostro progetto non ha come scopo solo la crescita della produzione e dei fatturati, ma ha ragion d’essere solo in funzione della creazione di più posti di lavoro per i ragazzi bisognosi della nostra palestra di vita e che desiderano incamminarsi sicuri nel mondo del lavoro e nella società. Questa è la priorità di fondo che muove il nostro operato oggi e negli anni a venire” – conclude Baldissarri.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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