Una perizia terza sull’ipotesi di ristrutturazione di San Siro. È questa la principale richiesta dei consiglieri comunali emersa durante la seconda commissione a Palazzo Marino con i rappresentanti di Inter e Milan sul progetto del nuovo stadio e l’area di San Siro. Alessandro Giungi (Pd), Basilio Rizzo (Milano in Comune), Gabriele Abbiati (Lega) e Fabrizio De Pasquale (FI) hanno chiesto un documento che attesti la necessità di abbattere lo stadio Meazza in favore della costruzione di un nuovo stadio. Oltre a ribadire la domanda di accesso agli atti e al fascicolo completo del progetto, che secondo Rizzo si aggira attorno alle 800 pagine. “Io avevo chiesto alle squadre di rinunciare alla segretezza affinché potessimo conoscere tutto quello che dobbiamo e una risposta circa gli eventuali carteggi fra le società e l’amministrazione che noi non conosciamo – ha commentato il capogruppo di Milano in Comune -. Posso aspettare il 10 ottobre ma poi leggo su giornali il termine viene rinviato. Se l’amministrazione comunale ha ricevuto dei documenti, è bene che ce li dia in modo che possiamo decidere, non voglio essere costretto a fare come per Milano Next”, ha aggiunto in merito al ricorso presentato al Tar per l’accesso agli atti sul progetto di partnership pubblico privato nei trasporti.
“Chiediamo che il valore di San Siro, stabilito dal sindaco Sala in soli 70 milioni, venga invece definito da chi valuta il marketing della nostra città in giro per il mondo”, ha chiesto a sua volta il capogruppo della Lega a Palazzo Marino Alessandro Morelli a margine della seduta, paventando la richiesta di “intervento della Corte dei Conti”. “San Siro non è solo cemento, asfalto, ferro e qualche poltroncina, ma è anche il simbolo di Milano all’interno del brand della nostra città ed è un monumento dal valore inestimabile”. “Abbatterlo non è solo una perdita del cuore per chi è legato a Milan e Inter – ha concluso il capogruppo verde -, ma è una perdita di soldi anche per tutta Milano”.
Tra le richieste, a cui i consiglieri chiedono risposta, anche quale sia il beneficio per i cittadini se venisse costruito un nuovo stadio, quale sarebbe il destino degli ambulanti regolari, una rigenerazione del quartiere interessato con l’inserimento nel progetto di un ampio spazio verde. A intervenire durante la seduta, anche il promoter milanese Claudio Trotta, fondatore della Barley Arts.
“Lo stadio è una necessità culturale per la gente a cui non si può rinunciare – ha commentato Trotta-. San Siro è proprietà dei cittadini e del Comune, non è lo stadio delle società, è la Scala del calcio, della musica dello spettacolo. Nelle 30 pagine dei progetti che ho visionato, la parola concerti è menzionata una volta dallo studio Populos”. Il promoter ha inoltre evidenziato altre criticità delle proposte delle squadre: le uscite di sicurezza, i posti premium e il problema relativo alla capienza, l’assenza di una copertura per l’utilizzo dello stadio in ogni stagione. “Non si capisce quanto le squadre abbiano intenzione di far continuare a far godere milanesi e turisti della struttura che hanno in testa – ha aggiunto il promoter -. Il dubbio è che non si voglia andare in questa direzione”. (MiaNews)