Aggressione a militare, “volevo farla finita per raggiungere il paradiso di Allah”

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Ero stanco di questa vita, […] volevo essere ucciso per raggiungere il paradiso di Allah”. Parla il giovane ragazzo dello Yemen arrestato ieri a Milano nei pressi della stazione Centrale per aver ferito alla gola e alla schiena con delle forbici un militare gridando “Allah akbar”. In sostanza, stando alla sua versione, voleva farla finita e ha scelto di farlo con un’azione sgangherata cercando il martirio fanno sapere i pm. Da giorni Mohamad Fathe, questo il suo nome, dormiva alla stazione e due notti fa era già stato fermato dai Carabinieri dopo esser salito su una pensilina e aver minacciato alcuni passanti con una penna urlando frasi sconnesse. Fathe era arrivato in Italia nel 2017 dalla Libia. Assegnato ad un centro di Bergamo era scappato prima della richiesta di asilo politico, recandosi in Germania. Espulso dalla Germania in virtù del trattato di Dublino era di nuovo tornato in Italia dove gli era stato assegnato un permesso di soggiorno temporaneo. Sull’uomo adesso gravano le accuse di tentato omicidio aggravato da finalità terroristiche e di violenza a pubblico ufficiale.

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