Ne sono cambiate di cose da quando ci siamo sentiti l’ultima volta.
L’ultima volta c’era Matteo Salvini che sembrava avrebbe spaccato il mondo, e reso l’Italia un dominio fascista. Sembrava che avesse già sovvertito le leggi della democrazia, che avesse già vietato la libertà di pensiero e di parola.
Invece, per via parlamentare, si è accomodato all’opposizione ed è nato un nuovo governo. Un governo, fatemelo dire, che è il miglior regalo proprio a Matteo Salvini.
Un governo a trazione centro-sud, che non ha non solo pochissimi rappresentanti del Nord, dei quali solo uno, un viceministro – Stefano Buffagni – in posizione strategica. Ma che ha una vocazione marcatamente sudista. Fatemelo dire: mi fa un po’ effetto vedere il presidente del consiglio Conte rispondere alle domande del direttore del Quotidiano del Sud, Roberto Napoletano, che nelle stesse ore veniva multato dalla Consob perché quando faceva il direttore del Sole 24 Ore aveva gonfiato le copie portando quello storico quotidiano sull’orlo del collasso.
Solo in Italia, non c’è che dire, possono succedere queste cose. E mi fa effetto vedere Lia Quartapelle, onorevole Pd di Milano, già papabile per il ministero degli esteri e poi per un posto da sottosegretario, dichiarare candidamente su Instagram che le scelte di Zingaretti sono state di corrente. Di certo, di milanese c’è poco, o nulla, in questo governo.
Lo vedremo alla prova dei fatti.
Tanto noi saremo qui, con Pinocchio, anche quest’anno – ormai è un bel po’ che mi sopportate.
Ma con una nuova conduttrice, Nicoletta Prandi, che si dà il cambio con Manuela Donghi, alla quale auguro tutto il bene del mondo. E lo auguro ovviamente anche a Nicoletta. E a noi tutti, visto che ce lo meritiamo.
Forse.