Ad oltre sei mesi dalla morte di Imane Fadil, testimone chiave di diverse inchieste sul caso Ruby inclusa l’ultima in cui Silvio Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari, i famigliari della 34enne modella marocchina potranno darle degna sepoltura. Nessun avvelenamento, ipotesi presa seriamente in considerazione vista la radioattività trovata nel sangue e nelle urine della giovane, i medici legali hanno stabilito che la donna è morta a causa di aplasia midollare, di cui ancora però non sono note le cause. “Vogliamo una risposta chiara, questa non è una risposta” sono le parole di Tarek, fratello di Imane. La relazione finale del pool di esperti nominati dalla Procura è previsto nei prossimi giorni ma è emerso con certezza che la giovane è morta perché il midollo non riusciva più a produrre globuli rossi, appunto per aplasia midollare. L’inchiesta che era stata aperta per omicidio volontario , va ora verso l’archiviazione visto che non sono state rilevate nemmeno responsabilità mediche.