“Una vittoria importante per la salute dei nostri bambini: dopo le azioni regionali, i vaccinati per l’esavalente sfiorano il 96%, per la trivalente (Morbillo, Parotite e Rosolia) superano il 95%”. Lo afferma in una nota l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, commentando i dati sulle coperture vaccinali all’apertura dell’anno scolastica 2019/2020 e a seguito delle campagne di informazione e sensibilizzazione che la Regione Lombardia ha messo in campo in questi anni, fra le quali anche la possibilita’ di accedere agli ambulatori anche senza appuntamento fino allo scorso 31 agosto scorso. “In Lombardia sono stati vaccinati per l’Esavalente 333.832 bambini di eta’ compresa fra 2 e 6 anni – spiega Gallera – con appena 15.475 inadempienti, residenti o domiciliati in Regione. Per la Trivalente, invece, i vaccinati sono 332.070 con mancate somministrazioni per 17.237 bambini”. “E’ scaduto Il tempo – spiega l’assessore – per quelli che hanno continuato a rinviare gli appuntamenti solo per aggirare il rischio di esclusione scolastica, mettendo a rischio la salute dei propri figli e della comunita’. Scatteranno quindi le sanzioni pecuniarie previste dalla Legge e l’esclusione scolastica per i bambini che frequentano le scuole dell’infanzia e gli asili nido”. L’accesso a scuola e’ consentito invece per chi ha aderito e sottoscritto la proposta vaccinale e ha gia’ un appuntamento stabilito, che per motivi particolari si svolgera’ nelle prossime settimane a fronte di certificazioni non piu’ prorogabili. “La cultura vaccinale si e’ ulteriormente sviluppata in Lombardia – sottolinea Gallera – grazie al lavoro messo in campo dalla Regione e ai professionisti del sistema socio-sanitario. Per le famiglie che non avevano aderito alle chiamate precedenti sono stati avviati percorsi personalizzati di sensibilizzazione. Negli ultimi 18 mesi abbiamo recuperato comunque una fetta di popolazione, inizialmente non disposta alla vaccinazione, in una percentuale compresa fra il 20 e il 40% delle inadempienze”. “Resta inteso – conclude Gallera – che non rientrano nella fase sanzionatoria i bambini per i quali e’ stata accertata e certificata, a livello clinico, una pericolosita’ patologica legata alle somministrazioni vaccinali”.