Anche questo pomeriggio il pm Luigi Furno, tra i titolari dell’inchiesta della Dda milanese che lo scorso maggio aveva portato ad una serie di arresti per corruzione e finanziamenti illeciti alla politica, è tornato nuovamente nel carcere di Opera per sentire il presunto “burattinaio” di tutto il sistema di tangenti, nomine e appalti pilotati, ossia Gioacchino Caianiello, dimagrito di circa 20 chili dall’inizio della vicenda.
L’ex coordinatore varesino di Forza Italia dopo un primo silenzio iniziale nelle settimane successive all’arresto, avvenuto a maggio, ha nell’ultimo periodo deciso di cambiare rotta, collaborando attivamente alle indagini. Indagini che puntano, oltre a ricostruire tutto l’apparato, anche a capire che fine abbiano fatto i soldi della corruzione e quale meccanismo sia stato messo in atto per finanziare il mondo della politica. Si prevede che il maxi interrogatorio a Caianiello proseguirà per altre due settimane: un percorso il cui capolinea per l’ex politico azzurro potrebbe essere il patteggiamento.