Turismo, boom di B&B in Lombardia

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Crescono i settori legati all’ospitalità in Italia e Lombardia, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro imprese 2019, 2018 e 2014, per un business che in regione supera i 3 miliardi di euro su 16 miliardi a livello nazionale. Tra il 2014 e il 2019 le imprese attive passano da 44 mila a 54 mila  a livello nazionale e da oltre 3 mila a oltre 4 mila in regione, rispettivamente +23% e +26%. La crescita nell’ultimo anno supera il 4% in entrambi i casi. Le imprese lombarde del settore sono circa una su dieci del totale italiano e hanno circa 41 mila addetti, +22% in cinque anni, su 323 mila in Italia, +17%. Secondo Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi “bisogna puntare sulla qualità, sulla diversificazione dell’offerta, non solo commerciale, mettendo in evidenza il patrimonio che noi abbiamo in maniera permanente: museo e siti archeologici, artigiani e ristoratori di qualità. Occorre orientare e indirizzare i visitatori alla scoperta di tutte le proposte, anche quelle minori e di nicchia. Questo significa valorizzare il territorio, con i suoi siti pubblici e tutte le attività che vi vengo svolte da professionisti e imprese private. Lanciamo un monito: vanno bene i numeri dei visitatori italiani e stranieri in forte crescita, ma non bisogna perdere di vista la qualità e l’etica: la visita, il viaggio devono essere occasioni di crescita, educazione, acculturazione, conoscenza dell’altro”.

I settori. Al primo posto gli alberghi con oltre 2 mila imprese in regione su 27 mila in Italia, stabili in cinque anni (+1% in regione e -0,8% in Italia), quasi raggiunti dai bed & breakfast con quasi 2 mila attività su 25 mila in Italia, +85% e + 68% in cinque anni, infine i 181 campeggi della regione  su 1.893 nazionali, +5% e + 6%.

Forte presenza di donne e giovani. Un settore femminile, in cui le donne pesano il 33% in Lombardia e il 35% in Italia. Forte la presenza giovanile con l’8% di tutte le imprese mentre gli stranieri controllano il 7% in regione e il 6% in Italia.

Il settore in Lombardia. Milano è prima con 1.401 imprese, +7% in un anno e +40% in cinque anni, 22 mila addetti e un giro d’affari annuo da 2,4 miliardi. Vengono poi Brescia con 870 imprese (+14% in cinque anni) e 8 mila addetti, Sondrio con 685 imprese, +30% in cinque anni e oltre 3 mila addetti, Bergamo e Como con quasi 400 imprese e oltre 2 mila addetti, entrambe con una crescita superiore al 20% in cinque anni.

In Italia per provincia. Prima Roma con quasi 5 mila imprese (+66% in cinque anni), poi Bolzano con oltre 4 mila, + 5% dal 2014, Napoli (+35% nel quinquennio), Rimini e Trento con circa 2 mila, Venezia con 1.700 circa, +23%, Salerno con 1.483, +32%, Firenze e Milano con oltre 1.400, +25% e +40%. Prime per addetti Bolzano con 29 mila, Roma con 24 mila e Milano con 22 mila.

1 commento

  1. La crescita del numero dei B&B è ormai una tendenza che si registra da qualche anno. Sicuramente a livello internazionale una importante spinta è giunta delle piattaforme di home sharing (tra le quali, per citarne una, AirBnb) che hanno facilitato i rapporti tra host e turisti. Ma lo sviluppo dei B&B in Italia è dovuto prevalentemente alla gestione notevolmente semplificata sotto il profilo fiscale. Come scrivo nel mio libro dal titolo “Bed & breakfast e affittacamere” (Maggioli editore), il B&B può essere avviato sia in forma imprenditore che in forma occasionale (ferma restando la competenza legislativa da parte delle Regioni). Ciò consente anche a coloro che hanno già un lavoro, di avviare un B&B per arrotondare il proprio stipendio.

    Nicola Santangelo
    http://www.lavoroimpresa.com/lavoro_imprenditoria/art/932_bed_breakfast_affittacamere_aspetti_civilistici_fiscali_gestionali

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