Caldo Lombardia, al via la raccolta di pomodoro da salsa

0
424

Al via la raccolta di pomodoro da salsa in Lombardia. Lo rende noto la Coldiretti regionale sottolineando che, secondo le prime stime, quest’anno la produzione dovrebbe attestarsi intorno ai 5 milioni di quintali, più bassa dell’8% rispetto alle previsioni di inizio stagione.

La pioggia di maggio – spiega la Coldiretti Lombardia – ha posticipato i trapianti delle piantine anche di una ventina di giorni. “Purtroppo il meteo ha inciso molto – spiega Davide Rocca, tecnico del Consorzio Casalasco del Pomodoro, la prima realtà italiana nella coltivazione, produzione e trasformazione dell’oro rosso – Il pomodoro è una coltura che necessita di sole e non sopporta le piogge eccessive. Quest’anno, invece, abbiamo avuto molte precipitazioni in primavera, che insieme a grandine e vento hanno danneggiato soprattutto i trapianti precoci e una parte dei medi. Ma contiamo di recuperare qualcosa su quelli tardivi – aggiunge Rocca – che hanno beneficiato di condizioni climatiche più adatte e che potrebbero farci rivedere al rialzo le stime di fine stagione”.

Il caldo e i cambiamenti climatici – afferma la Coldiretti – hanno modificato la distribuzione delle coltivazioni e i tempi di raccolta, con il Nord che ormai rappresenta la metà del totale della produzione nazionale di pomodoro e che quest’anno con la raccolta parte prima del Sud. Le aspettative in Italia sono per un raccolto attorno a 4,7 milioni di tonnellate, con una buona qualità in termini di gradi Brix, ovvero di contenuto zuccherino.

In Lombardia – precisa la Coldiretti regionale – il pomodoro è coltivato su oltre 7 mila ettari di terreni, che si trovano quasi per l’80% tra le province di Mantova e Cremona. Quello del pomodoro è un comparto che in Italia – sottolinea la Coldiretti – mette in moto una filiera di eccellenza del Made in Italy che coinvolge circa 7.000 imprese agricole, oltre 90 imprese di trasformazione e 10.000 addetti, che esporta poco meno di 2 miliardi di euro di derivati del pomodoro in tutto il mondo. L’Italia è il secondo produttore mondiale di pomodoro dopo la California e prima della Cina ma ha il primato dell’Unione Europea davanti a Spagna e Portogallo.

Dal 26 febbraio 2018 è in vigore la norma sull’etichetta d’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro – spiega Coldiretti – grazie alla nuova normativa nazionale non è più possibile spacciare per Made in Italy i derivati del pomodoro importati dall’estero. Le confezioni di tutti i derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia devono avere obbligatoriamente in etichetta le seguenti diciture: a) Paese di coltivazione del pomodoro: nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato; b) Paese di trasformazione del pomodoro: nome del paese in cui il pomodoro è stato trasformato. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese si può utilizzare la dicitura “Origine del pomodoro: Italia”.

Oggi in Italia si consumano conserve di pomodoro per circa 30 chili a testa all’anno a casa, al ristorante o in pizzeria secondo le stime della Coldiretti. Ad essere preferiti, sono stati nell’ordine le passate, le polpe o il pomodoro a pezzi, i pelati e i concentrati. Una tradizione in cucina codificata nel 1800 da Pellegrino Artusi che nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” scriveva che “il sugo dev’essere semplice e cioè di soli pomodori cotti e passati. Tutt’al più potrete unire ai medesimi qualche pezzetto di sedano e qualche foglia di prezzemolo e di basilico quando crediate questi odori confacenti al bisogno”.

Articolo precedenteMuore folgorato nel cremonese
Articolo successivoArsenale fascista, altri sequestri
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.