Cerimonia di commemorazione con il sindaco Giuseppe Sala questa mattina in via Palestro nel giorno del 26esimo anniversario della strage di matrice mafiosa, in cui, la sera del 27 luglio del 1993 per l’esplosione di un’autobomba davanti al Pac, persero la vita cinque persone: i vigili del Fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di Polizia Municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, cittadino del Marocco. “Ventisei anni fa in questo luogo le mafie provarono ad attaccare Milano, che però rispose dicendo un secco no e dichiarò guerra a tutte le mafie”, ha detto Sala nel suo intervento. “Nel biennio delle stragi la mafia intensificò in modo inedito la potenza di fuoco diretta contro bersagli chiave delle istituzioni e della società civile. Un calendario di morte con forti valenze simboliche con una scelta attenta agli obiettivi. Milano capì quel salto di qualità e reagì immediatamente”. Sala ha sottolineato poi che “l’essere qui oggi ha un senso preciso” e cioè “dire da che parte stiamo e dire insieme oggi quel no alla mafia che ciascuno di noi disse a se stesso quella era ascoltando le notizie drammatiche che giungevano dal Pac”. “Questo luogo – ha concluso – è diventato simbolo riscatto culturale: ricostruito, riaperto e trasformato in apprezzato centro espositivo arte contemporanea. Il nostro messaggio alle mafie è chiaro: volevate prendervi Milano e il Pac, volevate chiudere Milano nella paura legittima, che è un grande sentimento umano, ma così non è stato e non sarà”. (MiaNews)