Caldo Lombardia, mucche stressate -10% latte

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Oltre agli uomini, a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino ad oltre il 10% di latte in meno rispetto ai periodi normali. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti Lombardia sugli effetti dell’innalzamento della colonnina di mercurio nell’ultima settimana negli allevamenti, dalle stalle ai pollai fino agli alveari.

“La produzione di latte è diminuita del 10% – dice Giorgio Piovanelli, allevatore di Zanica (Bergamo) – Nonostante le contromisure che abbiamo preso per attenuare gli effetti dell’afa, le nostre mucche soffrono questo clima bollente che non dà tregua neppure la notte. Speriamo che questa ondata di caldo esagerato passi al più presto e che i temporali previsti per i prossimi giorni non portino la grandine, che in questo momento sarebbe molto dannosa per i raccolti”.

Per le mucche – sottolinea la Coldiretti Lombardia – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva la Coldiretti – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove sono in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare le mucche a sopportare meglio la calura mentre gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché con le alte temperature ogni animale arriva a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge così anche – precisa la Coldiretti – un aumento dei costi nelle stalle per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali.

“Con questo caldo le nostre mucche hanno meno appetito e preferiscono stare a riposo – conferma Carlo Migli, agricoltore di Castelgerundo, nel Lodigiano – Cerchiamo di aiutarle con doccette e ventilatori per abbassare le temperature, ma in questi giorni stiamo registrando un calo del 15% rispetto ai periodi normali nella produzione di latte quotidiana”.

Situazione analoga anche negli allevamenti di maiali: “I nostri animali stanno mangiando fino al 15% in meno rispetto al solito – spiega Davide Nava, allevatore di Roncello in provincia di Monza Brianza – Alla razione alimentare abbiamo aggiunto estratti vegetali e sali minerali per poterli aiutare a fronteggiare meglio le ondate di calore e in più abbiamo attivato le doccette che vanno praticamente dal primo pomeriggio fino alla sera”.

La situazione negli allevamenti – continua la Coldiretti – è rappresentativa dello stato di disagio provocato dal clima su animali e piante. Nei pollai si registra un netto calo della produzione di uova: “Con questo caldo che continua anche nelle ore notturne, le galline non mangiano e quindi producono meno, fino al 30% rispetto al solito – racconta Cristina Bonetti che alleva galline ovaiole a Remedello (Brescia) –. Cerchiamo di raffrescarle come possiamo, ma l’afa è tanta e loro ne risentono parecchio”.

Anche le api sono stremate dal caldo – prosegue la Coldiretti – e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline. Il caldo improvviso dopo un mese di maggio caratterizzato dal maltempo – precisa la Coldiretti regionale – ha stressato questi insetti che ora, con queste ondate di calore, sono impegnate soprattutto a garantire la sopravvivenza dell’alveare attraverso un’azione di “ventilazione naturale” per evitare che la cera all’interno dei loro nidi si sciolga. Con le alte temperature – precisa la Coldiretti – in pericolo ci sono anche le nuove covate, con le operaie al lavoro per salvarle dalla disidratazione ed evitare che le temperature interne alle arnie superino i 33-36 gradi.  Intanto nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – gli agricoltori stanno ricorrendo all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni poiché con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante sono a rischio colpi di calore e stress idrico che ne compromettono la crescita. L’ondata di calore africana – conclude la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questa pazza estate con la prima metà di luglio che a livello nazionale è stata segnata dal maltempo con 10 grandinate al giorno, dopo un giugno classificatosi al secondo posto dei più bollenti dal 1800 con una temperatura superiore di 3,3 gradi rispetto alla media, un maggio freddo e bagnato e i primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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