“Abbiamo preferito stabilire dei criteri con cui scegliere le aree interessate, come la contiguità con le scuole di tutti gli ordini e gradi, le aree verdi o luoghi ad alta frequentazione turistica, luoghi in cui le persone hanno bisogno di potersi muovere in libertà senza che ci sia nessuno che impedisce loro di poter accedere”. Così la vicesindaco Anna Scavuzzo a seguito della modifica del regolamento di polizia urbana approvata oggi in giunta straordinaria, a margine della seduta del Consiglio comunale a Palazzo Marino. Le aree ‘particolari’ si aggiungono a quelle preesistenti, dove l’allontanamento riguarda una distanza da 100 metri: “Le altre aree sono quelle con una presenza importante di flussi turistici, come l’area Centrale, quella dei Navigli e della Darsena, o di Gae Aulenti e corso Como – ha continuato la vicesindaco -, Assieme ad altre che hanno pertinenze o adiacenze importanti, come l’ospedale di Niguarda, il San Carlo, l’area di San Siro e l’area ex porto di Mare fino a Sant’Arialdo. Non posso pensare ovviamente che il problema dello spaccio di stupefacenti o di consumo di droga si possa risolvere con degli ordini di allontanamento. Ci vuole anche un po’ di senso di realtà”. Il provvedimento deriva dalla raccolta di segnalazioni giunte dai nove municipi: “La polizia locale fa il primo passo con l’ordine di allontanamento che, se reiterato, viene comunicati alla questura, che valuta se c’è un problema di ordine pubblico e può trasformare un ordine di allontanamento che è di massimo 48 ore in un allontanamento più significativo di sei mesi che è quello che viene impropriamente chiamato daspo – ha spiegato Scavuzzo, che lascia la decisione finale al Consiglio -, Abbiamo fatto una giunta straordinaria oggi, perché siccome ci sono ancora un paio di settimane di attività, se avessimo deliberato all’ultima o alla penultima giunta, avremmo strozzato i lavori. Adesso sarà il Consiglio a decidere se vuole accelerare o se vuole discuterne di più. Credo che ci sia bisogno di un approfondimento in Consiglio per capire con che ratio è nata questa delibera e poi io mi darei 6-10 mesi per capire che tipo di risposta si riesce ad avere”. Dal 2017, sono stati conteggiati dal Comune 290 ordini di allontanamento a “parcheggiatori abusivi, venditori abusivi molesti, persone che abbandonano rifiuti in grande quantità o che impediscono con l’occupazione abusiva di salire sui mezzi pubblici, di cui circa poco più di una decina si sono trasformati in daspo, ma sono dati che vanno chiesti alla Questura perché è competenza esclusiva del questore”. La vicesindaco si dichiara perciò non in grado di fare una previsione sull’eventuale aumento di daspo urbani, anche se: “Credo che ci sarà un importante effetto deterrenza. Più che un aumento significativo dei daspo, può esserci un aumento significativo degli ordini di allontanamento, perché avendo aumentato le aree, mi aspetto che questo sia uno strumento che sia la polizia locale, sia le forze dell’ordine possono utilizzare. È difficile capire se uno strumento come questo sia efficace o no, perché che indicatore si usa? Io vorrei costruire degli strumenti che permettessero sempre di più una sicurezza efficace ed efficiente. Misurarlo poi non è semplice, perché c’è il percepito e il reale”. Il messaggio dell’amministrazione è “che insieme ad altre forze dell’ordine si vogliono sperimentare anche delle esperienze di collaborazione nuove, una possibilità che viene data dalla norma”.
Sull’ipotesi di istituzione di un daspo dedicato ai rom, la vicesindaco tiene a sottolineare che “La legge è uguale per tutti: non è una misura rivolta contro un gruppo ma se persone di etnia rom, sinti o camminanti presentano comportamenti che rientrano fra quelli elencati, saranno soggetti ad allontamento”. (MiaNews)