Violenza al solo scopo di divertirsi, dii sfuggire dalla noia: aCremona, una baby gang composta da veri e propri “bulli social”, una trentina di giovani, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, ha imperversato per mesi, prendendo di mira giovanissimi e scatenando decine di episodi di violenza, con un modus operandi già prestabilito: la provocazione verbale di uno della banda nei confronti della vittima designata, con una reazione da parte di quest’ultima, anche solo verbale e quindi la vendetta, un attacco di gruppo a suon di pugni.
Ragazzi uniti e strutturati in branco che volontariamente per mesi, hanno agito in modo violento prendendo di mira persone e tutto ciò che li circondava. Umiliazioni, denigrazioni, violenze fisiche, contro coetanei o giovani ragazzi non in grado di difendersi. Comportamenti sempre più cruenti tanto da richiamare l’efferatezza delle gang latine, sempre più distruttivi verso l’altro.
I Carabinieri della Compagnia di Cremona, dopo avere raccolto alcune segnalazioni di professori, presidi e molti genitori preoccupati, in breve tempo, hanno individuato il gruppo di ragazzi, che proprio per la gravità dei reati di cui sono accusati, tra cui rapina e tentata estorsione, sono stati arrestati, in quanto destinatari di 7 misure cautelari (4 in carcere e tre ai domiciliari). Altri 18 sono stati denunciati in stato di libertà per altri reati in concorso di atti persecutori, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento e risse. Un’attività che ha permesso di identificare 25 giovani studenti cremonesi, di 15,16,17,18 anni.
Inoltre a carico del “branco” sono stati accertati diversi episodi di danneggiamento, vandalismo, atti persecutori, risse, lesioni e spaccio di sostanze stupefacenti, ai danni di altri giovani studenti cremonesi, dagli stessi ripresi, postati, pubblicati, commentati su una pagina del social network “Instagram” con denominazione “Cremona.dissing”, (tradotto vuol dire insultare, sparlare, discriminare cremonese o anche “dissenso cremonese”) a cui era collegato un link all’applicazione “ThisCrush”, che permetteva di partecipare ad una chat esclusivamente accessibile ai gestori della pagina e a coloro che la “seguivano”. Una pagina che era diventata un vero e proprio palcoscenico, in cui i componenti del branco “vivevano” rendendo direttamente pubblico il loro operato, anche come sfida aperta alle autorità, e per essere rinforzati dai “mi piace” della rete che li rendeva ancora più onnipotenti.
Nella pagina “Cremona.dissing”, venivano pubblicati i video delle risse, nonché venivano pubblicate le vignette ritraenti la Pizza Marconi di Cremona, assimilata ad un ring per incontri di box, con la scritta “the ring is for boy”, che tradotto significa “il ring è per ragazzi” e sull’immagine della predetta Piazza “This Ring is for real man” che tradotto significa “questo ring è per uomini veri”.