Una volta la maturità era la maturità. Si studiava, più o meno, si andava a scuola per una serie di giorni a dare gli esami, si veniva promossi o bocciati. Fine.
Qualche pezzo sui giornali per mettere in luce qualche eccellenza. E stop. Invece stiamo assistendo da un po’ di anni a questa parte a una sequela infinita di ragazzi che hanno tutti 10, e che raccontano le loro storie al Corriere, a Repubblica, a chiunque li ascolti. Oh, beninteso, meglio un buon esempio che un cattivo esempio. Ma funziona sempre così: quando il filone sarà sfruttato e la gente avrà letto di tutto, dal ragazzo che ha preso dieci in tutte le materie al ragazzo che prende 10 da quando è nato, dell’eccellenza nella maturità non rimarrà neppure l’ombra. A me, francamente, tutti sti genietti in giro sulle pagine dei giornali mi hanno già stufato. E mi inquietano anche un po’. Sarà che sono abituato al racconto della realtà. Con i buoni, i brutti e i cattivi. Oh, ma in zona 1 ci sono eh, ricordatevelo, sia i brutti che i cattivi.