La protesta di Mercatone Uno

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Lunedì si è svolta l’audizione sulla vertenza Mercatone Uno presso la Commissione Attività produttive di Regione Lombardia. “Abbiamo chiesto – si legge in una nota di Cgil Cisl Uil – che Regione Lombardia si faccia parte attiva nel sostenere la nostra richiesta di riconvocare con urgenza il tavolo di confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico per confermare il ripristino dell’esercizio provvisorio, premessa necessaria per ripristinare il programma di liquidazione dell’Amministrazione Straordinaria, retrocedere i rapporti di lavoro alle condizioni precedenti la cessione a Shernon, accedere alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per Amministrazione Straordinaria, con effetto retroattivo dalla data di fallimento di Shernon stessa. Vista la crisi sistemica che coinvolge l’intero comparto, abbiamo chiesto di ripristinare l’insieme degli strumenti di gestione delle crisi, aggiornandoli alla nuova normativa sulla CIGS. In questi termini abbiamo inviato una mozione a tutti i capigruppo in vista della seduta del Consiglio Regionale di domani (oggi, n.d.r.)”.

Un intervento attivo della Regione sulla crisi del Mercatone Uno  che coinvolge più di 300 lavoratori in Lombardia. Questo quanto chiesto dai consiglieri regionali del Pd, Gigi Ponti, Matteo Piloni, Paola Bocci, Carmela Rozza,  Raffaele Straniero, Samuele Astuti e Patrizia Baffi. “Abbiamo chiesto l’audizione  sulla crisi del Mercatone Uno- affermano i consiglieri dem- perché  davvero preoccupante.  La  necessità  primaria è che il ministero dello Sviluppo economico attivi quanto prima gli ammortizzatori sociali,  visto che il Tribunale di Bologna, lo scorso venerdì, ha stabilito la retrocessione dell’amministrazione straordinaria. Fondamentale è anche   sollecitare il Governo affinchè siano ripristinate  tutte le condizioni  economiche e contrattuali precedenti alla vendita  e quindi  annullati i passaggi  di contratto di lavoro da full time a part time siglati a seguito di accordi che,  date  le mutate condizioni, non sono più validi. Chiediamo, inoltre, alla Regione di mettere in campo tutte le azioni  di politiche attive del lavoro, a partire dal rifinanziamento delle azioni di rete.”

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