Manifestazione per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro oggi a Monza; oltre 500 persone hanno attraversato il centro cittadino insieme alle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, partendo dalla sede Inail, per denunciare “la fallimentare politica della sicurezza sul lavoro”. La marcia si è poi fermata davanti alla Prefettura dove gli organizzatori hanno inscenato un flash mob: sei lavoratori che indossavano tute bianche hanno simboleggiato i sei lavoratori che nel periodo compreso tra il 25 febbraio e il 10 marzo di quest’anno hanno perso la vita in altrettanti incidenti sul lavoro nella Brianza e nel lecchese. Il più giovane dei lavoratori morti aveva 25 anni, il più anziano 64. Gli incidenti mortali si sono verificati a Desio, Lentate sul Seveso, Meda, Olgiate Molgora, Lissone e Sulbiate. Il rischio, dunque, è presente ovunque.
Una tendenza confermata dai dati: in Lombardia aumentano malattie professionali e infortuni sul lavoro. Nei primi quattro mesi di quest’anno, in confronto allo stesso periodo del 2018, si è registrato un incremento dell’1,57% degli infortuni totali, saliti da 39.477 a 40.099. I dati degli infortuni mortali, malgrado una lievissima diminuzione, costituiscono sempre un dato allarmante: nel primo quadrimestre 2019 i morti sul lavoro sono stati 48, contro i 50 dello stesso quadrimestre di un anno fa. Le organizzazioni sindacali sottolineato come l’impegno collegiale per migliorare le condizioni di lavoro debba continuare coinvolgendo le parti datoriali, i lavoratori e, soprattutto, i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Quest’ultimi devono diventare vere e proprie sentinelle nei luoghi di lavoro, attraverso la valorizzazione del proprio ruolo. I sindacati chiedono una maggiore formazione e un’intensificazione dei controlli: “Bisogna mettere al centro il lavoratore e non l’interesse economico, necessario coinvolgere tutti gli attori”, hanno dichiarato gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil. “Purtroppo, vanno nella direzione contraria gli ultimi provvedimenti del governo che prevedono un taglio delle tariffe Inail che, di fatto, penalizza le imprese virtuose in fatto di sicurezza sul posto di lavoro”.