Valtellina, viti e muretti a secco come richiamo turistico

0
388
Muro a secco a Tirano

Il prestigioso riconoscimento dell’Unesco ai muretti a secco, entrati dallo scorso novembre a far parte della lista degli Elementi Immateriali del Patrimonio dell’Umanità, potrebbe essere presto esteso anche al paesaggio rurale e vitivinicolo della Valtellina, con i suoi irripetibili terrazzamenti vitati. Se ne è parlato a Sondrio, al convegno ‘Valtellina, un Patrimonio chiamato territorio’ a cui sono intervenuti, tra gli altri, gli assessori regionali alla Montagna Massimo Sertori e all’Agricoltura Fabio Rolfi e il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali Gianmarco Centinaio. I muretti a secco valtellinesi, primi ad essere realizzati uno sopra l’altro con una metodologia straordinaria ed unica, oltre ad aiutare la qualità del vino prodotto con i vigneti che qui si coltivano, hanno il compito di combattere il dissesto idrogeologico. Per chi non vive sul territorio essi rappresentano un vero e proprio ‘monumento’ che Ermanno Olmi seppe raccontare, qualche anno fa, in un cortometraggio, cogliendo la fatica, la passione e il sacrificio che stanno dietro alla loro realizzazione. Per i valtellinesi, che si sono dati il compito di preservarli, oggi costituiscono una possibilità di sviluppo concreto e un elemento di attrattività turistica. “Stiamo lavorando – ha spiegato l’assessore alla Montagna Massimo Sertori – per far conoscere la Valtellina in tutto il mondo e abbiamo tutte le caratteristiche per far entrare il suo paesaggio rurale nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità e tutti i rappresentanti istituzionali devono lavorare assieme in questa direzione per rilanciare il territorio, difendendone e valorizzandone i prodotti e gli elementi distintivi.”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.