Doveva essere un bel pomeriggio di sport, un triangolare di basket tra ragazzini di 13 anni e invece a consumarsi è stato l’ennesimo episodio di razzismo, l’ennesimo episodio di stupidità. È accaduto ieri nella palestra della storica società milanese Schuster, nell’ultimo atto di un torneo tenuto in memoria di una persona scomparsa. In campo i padroni di casa contro gli avversari Tigers. Sugli spalti invece quaranta persone, tra questi il genitore che avrebbe lanciato nei confronti di Giacomo, italiano, ma adottato in Etiopia, l’insulto incriminato “Negro di m…”. “Non è la prima volta”, ha scritto la madre Rita su Facebook riportando l’accaduto “ma questa ci è rimasto male. […] Mi sconvolge che siano i genitori a fare questo. Mio figlio voleva addirittura lasciare il basket.” La società dei Tigers – da sempre impegnata in un quartiere difficile con iniziative contro discriminazione, razzismo e bullismo – ha subito condannato l’avvenimento e preso le distanze dal gesto scellerato del genitore, dichiarando che sarà pronta a bandire il colpevole da tutte le gare future qualora venga individuato.