Sul suo profilo Facebook scriveva post al vetriolo contro le pratiche di phishing online come: “Questi bastardi fregano un casino di gente, principalmente anziani, e pure giovani… La vogliamo smettere con queste email? Secondo voi, voi sareste i furbi e noi gli scemi?”. Poi però partecipava a truffe ai danni di pensionati che un suo complice convinceva di avere un parente in difficoltà e lui stesso raggiungeva a casa per farsi consegnare oro e denaro contante con cui pagare un’ipotetica cauzione.
Nel settembre 2018 l’uomo, incensurato 50enne di origini campane, aveva ideato e partecipato a tre diverse truffe, di cui una andata effettivamente a buon fine. Nel pomeriggio del 6 settembre si era, infatti, presentato, a bordo di un taxi, in via Arsia a Quarto Oggiaro per farsi consegnare da un’anziana 75enne 400 euro in contanti e altri 100 grammi in oro che sarebbero serviti a pagare la cauzione del figlio arrestato in seguito a un incidente. Il truffatore era arrivato quella mattina stessa alla Stazione Centrale di Milano dopo aver viaggiato da Napoli su un treno notturno. Tanto che nella memoria dei due testimoni interrogati dai Carabinieri, la donna truffata e il tassista che lo aveva accompagnato in via Arsia, oltre ai capelli grigi e al codino che l’uomo portava, è rimasto impresso “l’odore fortemente sgradevole”. Quella mattina stessa l’uomo aveva tentato un’altra truffa, fallita, nel comune di Villasanta (Mb), poi aveva ricevuto indicazioni dal complice di dirigersi a Quarto Oggiaro. Le immagini riprese dalle telecamere della zona hanno però permesso ai militari di risalire alla targa del taxi e poi all’uomo, ora detenuto presso il carcere di Siena e accusato anche di una terza tentata truffa a Milano risalente al 27 settembre.