Un momento non occasionale ma permanente per individuare le azioni da intraprendere per fronteggiare le scarse piogge e i conseguenti problemi irrigui; flessibilità degli interventi, assunti con necessario anticipo, rispetto al momento della probabile crisi idrica che colpirà il comparto agricolo nei mesi estivi; individuazione di una strategia a breve e di una a lungo termine per affrontare in maniera strutturale il tema acqua, con l’attuazione della legge che consente l’utilizzo delle cave dismesse come bacini idrici di pianura in grado di raccogliere le acque piovane, oggi disperse all’80 per cento. Questi gli esiti del Tavolo convocato dal presidente della Regione Lombardia ed al quale hanno partecipato gli assessori regionali all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, agli Enti locali, montagna e piccoli comuni, all’Ambiente e clima, e al Territorio e Protezione civile. Ne dà notizia una nota di Regione Lombardia in cui si specifica che al momento di confronto e dialogo promosso dal presidente hanno preso parte una quarantina di soggetti: associazioni di agricoltori, consorzi di bonifica e gestori delle dighe. Tra le proposte emerse nel corso dei lavori anche l’estensione della partecipazione, in occasione della prossima riunione, ai responsabili della gestione delle acque dei laghi, e la volontà di riconsiderare gli accordi con la Svizzera per la situazione relativa al Lago Maggiore. E’ stato quindi raggiunto – conclude la nota – il primo obiettivo che il presidente aveva indicato nella lettera di convocazione della riunione: “Assicurare un coordinamento operativo ed efficace tra i vari soggetti interessati, condividendo i dati relativi al monitoraggio dello stato delle risorse idriche, l’andamento delle temperature e delle previsioni metereologiche, la quantificazione aggiornata delle riserve idriche e la stima dei fabbisogni”.