Un referendum cittadino sul futuro dello stadio di San Siro. A Milano si inizia a parlarne dopo che è emersa la volontà di Inter e Milan di realizzare un nuovo stadio arrivando a demolire il vecchio Meazza. “Prima di parlare di un referendum serve una posizione chiara da parte delle squadre” dice il sindaco Beppe Sala che, dal canto suo, preferirebbe tenere in piedi San Siro.
Per quanto riguarda il nuovo stadio Sala afferma: “Bisogna trovare una formula perché sia di proprietà del Comune” ad esempio “con una concessione a lunghissimo termine” : lo ha detto a margine di un evento alla Fondazione Corriere della Sera parlando della ‘proprietà’ del nuovo stadio in caso di realizzazione da parte di Inter e Milan di una nuova struttura diversa dal Meazza. Secondo Sala le squadre potrebbero dunque “eventualmente cedere” l’impianto “passando attraverso una concessione” della struttura a lungo termine”, per un periodo ad esempio di 99 anni. “A noi quello che interessa è l’irrilevanza dal punto di vista finanziario – ha anche precisato il sindaco -. Non vogliamo speculare sul nuovo stadio, ma le squadre lo sanno bene. Stanno facendo fondamentalmente una valutazione dal punto di vista economico finanziario: fare un nuovo stadio io credo che costi un 5-600 milioni. Credo che stiano vedendo la ristrutturazione quanto costa. E l’altro parametro per loro delicato è quanto durerebbero i lavori e che impatto avrebbero. A quello si vanno ad aggiungere le opportunità che dal punto di vista urbanistico avrebbero nell’area intorno e faranno una valutazione globale”. In ogni caso, ha chiarito infine il Sala “c’è solo un vincolo che io gli pongo: non possiamo perderci. Per cui io francamente non so dire a che soluzione arriveranno, ma li sto invitando a presentare una proposta”.
LE POLEMICHE
Intanto iniziano le polemiche, con le opposizioni che vanno all’attacco di Sala: “Il dibattito aperto in questi giorni sulla costruzione di un nuovo impianto da parte di Inter e Milan e sul relativo abbattimento del Meazza è a dir poco surreale – afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – San Siro non è soltanto uno stadio, ma un tassello importante della nostra storia recente: teatro di eventi sportivi di rilevanza mondiale, concerti e rappresentazioni di ogni tipo che nei decenni hanno contribuito a forgiare la nostra cultura e il nostro immaginario. Per queste ragioni, la sola ipotesi di un suo abbattimento è fuori discussione”. “Nuovo stadio? Non scherziamo. Lo stadio di San Siro rappresenta una parte importante della vita di Milano – attacca Alessandro Morelli, capogruppo della Lega a Palazzo Marino – un buon sindaco lo dovrebbe difendere con le unghie e con i denti. Dire che bisognerà trovare una formula perché lo stadio “sia di proprietà del Comune” significa dare il ben servito al Meazza. Parole inascoltabili da qualunque milanese che ami la sua città, figuriamoci dal primo cittadino. Sport ma anche grandi concerti e incontri della città con gli appuntamenti del vescovo con i bimbi: San Siro è Milano, cancellarlo significa non avere a cuore la città. Nella gestione di Sala abbiamo rischiato di svendere la Scala e oggi persino lo stadio più blasonato del mondo, che ogni giorno attira centinaia di turisti, oggi è minacciato da una posizione inaccettabile. La Milano che dovrebbe essere promossa a livello internazionale col supermanager Sala finisce al mercato del rigattiere, svenduta a prezzi di saldo”.