Nessuna traccia di radioattività sul corpo di Imane Fadil, la modella teste dei processi Ruby morta in circostanze misteriose dopo un mese di ricovero a Milano. A escluderlo è l’Enea di Roma che ha effettuato analisi specifiche su alcuni campioni di tessuto. Lo ha confermato ai giornalisti l’avvocato Mirko Mazzali, difensore dei familiari della donna. Via libera dunque, presso l’istituto di medicina legale di Milano, all’autopsia. Dall’esame i magistrati milanesi sperano di ottenere qualche risposta utile sulle cause della morte della ragazza. Tra le ipotesi un avvelenamento da metalli o una malattia rara.