Cala ad inizio anno in Lombardia, anche se non in tutte le province e i territori, il ricorso alla Cassa integrazione; a confermarlo è il 1° Rapporto Cig 2019 elaborato dalla Uil.
Nella nostra regione, confrontando il mese di gennaio del 2019 con il mese di gennaio del 2018, il ricorso alla Cassa integrazione è calato del 23.6%. Un dato tendenziale positivo, ma che non è omogeneo sul territorio lombardo. La Cig cala infatti nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Sondrio e Varese, ma aumenta in quelle di Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia. Analizzando invece il dato congiunturale, ovvero confrontando la situazione di gennaio di quest’anno con il mese di dicembre del 2018, emerge una contrazione minore del ricorso alla Cig in Lombardia, nell’ordine di un calo del 10.3%. Anche in questo caso, il dato non è omogeneo a livello regionale, perché la Cassa Integrazione cala a Milano, Brescia, Lecco, Lodi, Sondrio e Varese, mentre aumenta a Bergamo, Como, Cremona, Mantova, Pavia. Secondo le stime inoltre, grazie alla Cig, in Lombardia, nel mese di gennaio 2019, sono stati salvati circa 14.600 posti di lavoro. Per un’analisi efficace di questi dati occorre tenere anche conto delle tante novità legislative introdotte in questi anni riguardo la Cig; per questo il sindacato chiede una rimodulazione degli ammortizzatori sociali, affinché si adattino meglio alle diverse esigenze del sistema produttivo.
“I dati sulla Cassa Integrazione in Lombardia sono nel complesso positivi, anche se in alcuni territori la crisi economica purtroppo continua a farsi sentire e c’è una sofferenza occupazionale che non può non preoccupare – commenta Danilo Margaritella, segretario generale della Uil Milano Lombardia – la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali sono uno strumento fondamentale per salvaguardare i posti di lavoro, ma non possono bastare. Non dobbiamo giocare solo in difesa, ma creare nuovi posti di lavoro; per questo è indispensabile far ripartire subito i cantieri delle grandi opere anche in Lombardia come Pedemontana ad esempio, ma anche l’autostrada Cremona – Mantova o il collegamento Vigevano Malpensa. Non solo, occorre partire con le ristrutturazioni a cominciare dal settore pubblico, penso a scuole, ospedali e rete stradale, viste le tragedie che hanno colpito anche la Lombardia. Solo così possiamo far ripartire davvero l’occupazione e l’economia lombarda e italiana”.