Imane Fadil, la modella marocchina superteste del processo Ruby morta dopo una terribile agonia all’Humanitas di Rozzano, aveva rivelato ai medici di pensare di essere stata avvelenata solo una decina di giorni prima del decesso. La circostanza viene riferita oggi dall’agenzia Ansa in base alle cartelle cliniche che la Procura ha sequestrato il primo marzo, giorno in cui la donna, 34 anni, è morta a causa, come risulta dagli esiti degli esami tossicologici eseguiti in un centro specializzato di Pavia, di un mix di sostanze radioattive. Intanto Silvio Berlusconi, ieri a Melfi, rispondendo a una domanda sulla tragica fine della superteste, ha detto: “Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane. Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato”.