Pop Art e dintorni nella Milano degli anni ’60/’70

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Giangiacomo Spadari, Metropolitana, 1973
Lo Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia a Milano, sede della Regione, accoglie la mostra “MILANO POP. Pop Art e dintorni nella Milano degli anni ’60/’70”, dal 4 aprile al 29 maggio 2019, a cura di Elena Pontiggia. L’esposizione rientra tra le iniziative della Milano Art Week organizzata dal Comune di Milano in collaborazione con miart. Il percorso della mostra, che si snoda in diverse sale, approfondisce un segmento di storia recente del nostro Paese, gli anni Sessanta e Settanta, attraverso una cinquantina di lavori – molti dei quali inediti – dei principali protagonisti milanesi della Pop Art, movimento artistico che più di ogni altro ha saputo esprimere le icone e le contraddizioni della società contemporanea e che, muovendo dagli Stati Uniti, ha animato anche l’Italia, specialmente dopo la celebre Biennale di Venezia del 1964. La collettiva muove da un panorama della Pop Art italiana con i grandi protagonisti della corrente, da Mario Schifano a Tano Festa, da Mimmo Rotella a Giosetta Fioroni, per poi concentrarsi sull’ambiente milanese con Valerio Adami,Enrico Baj, Paolo Baratella, Gianni Bertini, Fernando De Filippi, Lucio Del Pezzo, Umberto Mariani, Silvio Pasotti, Sergio Sarri, Giangiacomo Spadari, Tino Stefanoni, Emilio Tadini.
L’esposizione evidenzia così i diversi punti di contatto, ma anche e soprattutto le differenze profonde con la Pop Art americana – da qui il sottotitolo “Pop Art e dintorni” – indagando come gli artisti italiani, ed in particolare milanesi, abbiano interpretato originalmente la tendenza, sullo sfondo di un’Italia inquieta che da un lato conosce il boom economico e dall’altro si avvicina ai tempi bui degli “anni di piombo”. Tra le opere esposte si segnalano l’ironico décollage di Rotella Cleopatra Liz (1963), che rimanda ai manifesti dei grandi kolossal cinematografici; la Palma di Schifano dei primi anni ’70; Gli occhiali (1968) dalla serie degli argenti di Giosetta Fioroni. Venendo al panorama milanese, ecco gli antropomorfici collage di Baj, tra cui l’inedito Cathérine Desjardinsdite Madame de Villedieu del 1974il visionario Questo nottambulo di Zorro (I due astronauti) del 1965 di Bertini; il metafisicoArcheologia con De Chirico del 1972 di Tadini. E, ancora, Stefanoni propone un inventario di oggetti quotidiani nella loro disarmante ovvietà, come Gli imbuti (1970) e I flaconi (1969), quest’ultimo esposto per la prima volta. Ecco infine i lavori ispirati a temi politici e sociali come Il giorno della presa del 1970 di Baratella; Cuba-Cuba del 1970 di De Filippi; Il grande prestigiatore (Le avventure di Nessuno) del 1967 di Sarri; Gli oggetti ci guardano e passano del 1970 di Umberto Mariani;Garibaldi e sua figlia Clelia del 1975 e l’inedita Metropolitana del 1973 di Spadari.
Sono inoltre previste due visite guidate d’eccezione con alcuni tra gli artisti in mostra per giovedì 9 e giovedì 23 maggio alle ore 19, ad ingresso gratuito (prenotazione obbligatoria: milanopop@f16arte.it).

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