Un’opera non solo per l’Ateneo, ma “di rammendo” per il quartiere e la città con una forte connotazione ‘green’: il nuovo Campus del Politecnico firmato Renzo Piano sarà pronto, secondo il cronoprogramma, per la primavera del prossimo anno e punta a dare un volto nuovo a tutta Città Studi. Ad illustrare i punti principali del progetto, questa mattina, è stato lo stesso Piano con l’architetto Ottavio Di Blasi che con il suo studio ne segue la realizzazione, e con il Rettore del Politecnico Ferruccio Resta. All’incontro sono intervenuti anche l’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, il vice presidente della Regione Fabrizio Sala e Sergio Urbani, direttore generale di Fondazione Cariplo. L’idea del ‘rammendo’ ha spiegato Renzo Piano “è di mettere in ordine” quello che già c’è “e invece di aggiungere altre cose liberare guadagnare spazio” e creare “connessione”.
Cuore del nuovo campus sarà un giardino aperto a tutti, con oltre cento nuovi alberi che formeranno una sorta di corridoio verde a collegare piazza Leonardo, il parco Giulio Romano e i giardini storici del Campus, con panchine e aree ‘cablate’ in modo da poter essere spazi operativi esterni. Ci sarà poi un nuovo laboratorio ‘Modelli’ 750 mq, progettato per combinare la modellistica tradizionale alle tecnologie digitali, mentre saranno ristrutturati e valorizzati gli storici edifici di Gio Ponti ‘Nave’ e ‘Trifoglio’, da quest’ultimo in particolare nascerà quella che Piano stamane ha definito “la più bella aula magna del mondo” che potrà ospitare un migliaio di persone in occasione di grandi eventi ed inaugurazioni. Ci saranno inoltre quattro nuove aule studio e tre nuovi edifici bassi con coperture a ‘terrazza’ utilizzabili per eventi e attività all’aperto. Avviati nell’agosto del 2018 le demolizioni di alcuni elementi, come il vecchio laboratorio ‘Sottomarino’, i lavori entrano dunque ora nel vivo. “E’ sempre magia pura”, ha detto Piano dopo aver visitato questa mattina il cantiere, “i cantieri sono idea di futuro” e “costruire è un gesto straordinario di solidarietà e di pace”. Dall’architetto anche una proposta per il Comune: “Sarebbe bello accompagnare questo progetto con la trasformazione di via Bonardi, renderla quasi pedonale”, per creare ulteriore “connessione” tra i dipartimenti.