Il 50enne monzese arrestato oggi dalla Polizia di Stato ha adescato e convinto le ragazze minorenni a rapporti sessuali non protetti, spacciandosi per ginecologo, millantando di aver subito un intervento chirurgico che in sostanza lo aveva reso sterile. L’uomo è stato individuato dopo la denuncia dei genitori di una delle vittime, ed è accusato di violenza sessuale su due ragazzine di età compresa tra i 15 e 17 anni, mentre un terzo caso di adescamento è ancora al vaglio. Il suo modus operandi, secondo le accuse, era di costruire una rete di profili fake su Instagram millantando la professione di ginecologo e anche un ‘trattamento anticoncezionale’. L’uomo, impiegato, con moglie e figli, potrebbe avere adescato altre vittime. Sono in corso indagini. La prima vittima di violenza, il cui padre ha sporto denuncia dando via alle indagini, per mesi è stata convinta ad avere rapporti sessuali con il falso specialista. La seconda, persuasa all’incontro dal 50 enne sotto mentite spoglie (lui infatti si spacciava per varie adolescenti che consigliavano il trattamento), una volta nel suo appartamento è stata costretta ad un rapporto sessuale con la minaccia di gravi conseguenze fisiche, come la sterilità, o di veder coinvolti i suoi genitori. La terza giovanissima è invece finita nella rete del predatore sessuale dopo una finta relazione amorosa avviata in chat, dove il 50 enne si è spacciato per diciassettenne che, per concretizzare il rapporto, pretendeva che lei si sottoponesse al trattamento anticoncezionale.
Si spacciava per medico ginecologo dello studio Berti e poi attraverso una rete di falsi profili social convinceva ragazzine minorenni a sottoporsi a un trattamento anticoncezionale che avrebbe garantito anche effetti di bellezza. Una volta cadute nella "rete" alle ragazze, tra i 15 e i 17 anni, veniva proposto un incontro in un appartamento della Brianza. A chi si fosse rifiuta veniva allora chiesto di pagare la somma di 365 euro, il costo che il sedicente medico richiedeva per la preparazione e compilazione della scheda medica, minacciando altrimenti di informarne i genitori.Così agiva l'uomo, un ingegnere 50enne senza alcun precedente e con alle spalle una vita apparentemente normale, arrestato dalla polizia lo scorso 20 febbraio. Il 50enne era riuscito a creare un rapporto di fiducia con le sue vittime e solo le continue insistenze per coinvolgere altre persone hanno, alla fine, convinto una delle ragazze a denunciare la situazione dopo averne parlato coi genitori.Le successive indagini dell'Operazione Octopus hanno permesso di risalire a due casi di violenza sessuale consumato e diversi casi di adescamento, sebbene gli inquirenti temano che il numero sia molto maggiore date le centinaia di giovani che l'uomo aveva aggiunto sui suoi falsi profili nei 6 mesi precedenti.
Publiée par Radio Lombardia sur Vendredi 1 mars 2019