Sarà l’astronauta Paolo Nespoli, a meno di due anni dal suo ultimo viaggio nello spazio alla volta della ISS a tagliare – sabato 2 marzo alle ore 10.30 – il nastro del nuovo padiglione dell’Astronomia e dello Spazio di Volandia. Dopo ben tre missioni che lo hanno visto rimanere complessivamente nello spazio 313 giorni, 2 ore e 36 minuti, l’ex astronauta sarà il padrino dei 2000 mq di parte espositiva del museo dedicata all’affascinante e misterioso mondo dell’astronomia. Partecipazione resa possibile grazie alla rinnovata partnership di Volandia con American Airlines, sponsor dell’iniziativa, che ha predisposto i suoi spostamenti da e verso gli Stati Uniti d’America.
Come ci si prepara per andare sulla ISS, come si svolge una giornata tipica a bordo, cosa fa un astronauta in orbita: queste sono alcune delle curiosità di cui ci parlerà lo stesso Nespoli nel suo intervento “Nello Spazio per la Terra”, la prima di un ciclo di conferenze che proseguiranno fino al 16 giugno, con un calendario ricco che spazia da Galileo Galilei, ai Rover su Marte, all’origine e sviluppo del diritto dello Spazio. Nel nuovo percorso espositivo del padiglione – tutto bilingue italiano/inglese – il visitatore potrà vivere e condividere esperienze ed emozioni uniche: dalle prime osservazioni della Luna di Galileo nel 1609, alla scoperta del sistema solare, al cielo stellato visibile grazie al nuovo planetario dotato di un performante proiettore e filmati FullDome, fino a godere, in tutta la sua imponenza, degli 11 metri di lunghezza del lanciatore Usa Saturno V in scala 1:10, lo stesso che portò gli uomini sulla Luna e la cui ricostruzione a Volandia è stata resa possibile grazie anche alla collaborazione di 15 studenti del progetto alternanza scuola-lavoro, coinvolti per ben 1600 ore. Oltre al mock-up della Soyuz, ancora oggi utilizzato per rifornire di materiale e di uomini la Stazione Spaziale Internazionale, sempre in scala 1:10. Saranno esposti inoltre 30 modellini in scala 1:144 che raccontano la storia degli ultimi 70 anni dei lanciatori spaziali. Un importante risultato figlio della collaborazione con l’associazione IPMS di Legnano che ha sede proprio al Parco e Museo del Volo.